Ieri è cominciata alla Camera la discussione del Decreto Dignità e in aula sono piombati giù pesanti ben 450 emendamenti, alcuni in merito all’articolo 9 riguardante i giochi e lo stop totale alla pubblicità. Luigi DI Maio resta comunque fiducioso.
Ieri è cominciata alla Camera la discussione del Decreto Dignità e in aula sono piombati giù pesanti ben 450 emendamenti, alcuni in merito all’articolo 9 riguardante i giochi e lo stop totale alla pubblicità. Luigi DI Maio resta comunque fiducioso.
Ieri è cominciata alla Camera la discussione del Decreto Dignità e in aula sono piombati giù pesanti ben 450 emendamenti, alcuni in merito all’articolo 9 riguardante i giochi e lo stop totale alla pubblicità. Luigi DI Maio resta comunque fiducioso.
Per Luigi Di Maio il Decreto Dignità sarà approvato entro giovedì prossimo, senza ricorrere alla fiducia. Nel frattempo però gli emendamenti presentati in Aula sono stati ben 450. In particolare il PD ripresenterà tutti gli emendamenti sul gioco respinti nei giorni scorsi nelle Commissioni Finanze e Lavoro.
Come riportato da Agimeg, l’onorevole Carnevali (PD) “chiede interventi sanitari per i giocatori patologici, che propone campagne di sensibilizzazione sui rischi del gioco, che disciplina l’utilizzo del marchio no-slot e che delega il Governo ad attuare l’intesa della Conferenza unificata del settembre 2017 e ad adottare le slot da remoto”.
La Carnevali ha poi presentato un ulteriore emendamento dopo si debba leggere “Questo gioco nuoce alla salute” nei tagliandi di gioco, in un altro si chiedeva che l’importo complessivamente introdotto in ciascuna sessione di gioco con le Vlt non fosse superiore ai 500 euro.
Altri emendamenti bocciati nelle Commissioni Finanze e Lavoro della Camera, a rispuntati in aula sono: “Adottare dissuasori”per disincentivare il gioco alle slot da remoto, quali la tessera del giocatore e una apposita tecnologia di arresto del gioco in caso di compulsività, e l’inclusione anche delle insegne degli esercizi nel divieto di pubblicità”.
L’onorevole Carnevali si è poi rivolta a Luigi Di Maio dicendo: “Il Governo ha abbandonato Regioni e Comuni. Di Maio, si vergogni di rivolgersi a noi come i difensori del mercato del gioco”.