Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, dice un noto detto, che calza a pennella per Luigi Di Mario e il Movimento 5 Stelle, che continuano a sparare numeri a caso e sempre più alti per giustificare il loro errore dello stop alla pubblicità per i giochi.
Continua a tenere banco il Decreto Dignità e lo stop totale alla pubblicità, e ad intervenire sull’argomento questa volta è stata Romina Mura, deputata del Pd, che al Ministro del lavoro e dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, durante il dibattito nelle Commissioni Finanze e Lavoro della Camera, ha chiesto:
“Il Decreto Dignità sembra l’ennesimo spot elettorale. Perché concentrarsi sul divieto di pubblicità e non prevedere maggiori risorse ai comuni per contrastare la ludopatia?”.
Dal Pd a Forza Italia, con un Giorgio Mulè che si è così espresso contro il Decreto Dignità: “Limitare la pubblicità sul gioco, come previsto dal decreto Di Maio, ha come effetto quello di favorire il gioco illecito e quindi gli affari delle mafie”.
“Oscurare le attività lecite -continua Mulè – equivale a incentivare gli investimenti di quelle illegali. Lo dicono chiaramente plurimi rapporti e indagini in ambito europeo e italiano, da ultimo la relazione della Direzione Investigativa Antimafia alle Camere”.
“Il Governo – conclude – si attivi allora con l’istituzione di un tavolo serio con tutti i soggetti interessati e la smetta di vendere fake news: la ludopatia non si sconfiggerà con questo decreto e i criminali ringrazieranno”.