Luigi Di Maio va dritto per la sua strada, intraprendendo un percorso assolutamente errato. Nel corso del programma UnoMattina ribadisce che a lui non interessa incontrare nessuno per un confronto per discutere del gioco d’azzardo e il divieto della pubblicità.
Ospite questa mattina nel programma Rai “UnoMattina, il Ministro del lavoro e dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, ha ribadito la sue idea di non voler sentire ragioni da nessuno per quanto riguarda il divieto alla pubblicità totale del gioco d’azzardo.
“Sul lavoro e sul precariato, se ci sono proposte a favore dei lavoratori possiamo anche parlarne, ma sul gioco d’azzardo tutti mi stanno chiedendo un incontro, ma io non incontro nessuno. Non faremo un passo indietro e non accetto nessun tipo di confronto. Quando è a rischio la salute degli italiani, come con il gioco d’azzardo, si va avanti come un treno”.
Il leader del Movimento 5 Stelle continua dunque a raccontare “bugie” agli italiani, mettendo sul patibolo il gioco d’azzardo online e facendolo passare come il male assoluto per gli italiani. Numeri fantascientifici sul numero di ludopatici, previsione senza nessun fondamento sul fatto che nessuno perderà il posto di lavoro o che non ci sarà un migrazione verso il gioco illegale.
Il problema che qui nessun sta dicendo che si sta facendo un errore nel vietare la pubblicità o che il gioco d’azzardo non sia pericoloso in mano alle persone sbagliate, ma semplicemente si sta chiedendo un tavolo di confronto per discutere di una norma che oggi è preoccupante: perché posti di lavoro andranno persi e il gioco illegale tornerà a farsi vivo, come quando non esistevano le .it.
Come riportato da agimeg ieri, Luigi Di Maio ha replicato inoltre agli operatori di gioco che in questi giorni hanno chiesto un confronto per rivedere le norme sui giochi contenute nel Decreto Dignità: “I lobbisti del gioco d’azzardo affiliati a Confindustria vorrebbero sedersi al tavolo con me per convincermi a tornare sui miei passi e non vietare la pubblicità al gioco dell’azzardo. Mi spiace per loro, ma non cambio idea”.