Il bookmaker inglese Stanleybet prosegue la sua personalissima lotta all'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato. Un nuovo ricorso, presentato ad agosto al Tar del Lazio, bloccherà le assegnazioni di nuove licenze almeno fino al 2012.
Il bookmaker inglese Stanleybet prosegue la sua personalissima lotta all'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato. Un nuovo ricorso, presentato ad agosto al Tar del Lazio, bloccherà le assegnazioni di nuove licenze almeno fino al 2012.
Il bookmaker inglese Stanleybet prosegue la sua personalissima lotta all'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato. Un nuovo ricorso, presentato ad agosto al Tar del Lazio, bloccherà le assegnazioni di nuove licenze almeno fino al 2012.
Stanleybet non ci sta. Il famoso bookmaker inglese è convinto che le leggi italiane non rispettino le disposizioni europee in materia di assegnazione delle licenze per la gestione di siti di giochi online. E dal momento che da quel punto di vista le leggi europee hanno la precedenza su quelle interne, Stanleybet ha deciso di fare ricorso al Tar del Lazio.
Stanleybet, un incubo per i nuovi concessionari
Di conseguenza, l'AAMS ha optato per sospendere l'assegnazione delle nuove licenze, in attesa del verdetto del Tar, la cui prima udienza è prevista per mercoledì 28 settembre. L'operazione di Stanleybet colpisce non solo i potenziali nuovi fornitori di servizi di gaming online, ma anche quelle società che avevano ottenuto una licenza provvisoria e che stavano aspettando di passare a quella definitiva.
Tra queste società troviamo anche Poste Mobile e Mondadori, tanto per citare le due probabilmente più famose, che hanno già pagato i 350 mila euro per una licenza che, al momento, non serve a nulla. Come Poste Mobile e Mondadori, esiste anche un piccolo gruppetto di concessionari che già possedevano una concessione, ma che non rinnovandola per tempo (ovvero prima del ricorso di Stanleybet) hanno praticamente perso il diritto di esercitare.
Secondo l'AAMS, la regolamentazione non contrasta con le norme UE
E così le circa 200 nuove licenze che stavano per essere assegnate, il bando era previsto per novembre, rimangono nel limbo. Con buona pace delle 12 società, capeggiate da Poste Mobile, che hanno mandato una lettera di diffida ai vertici dell'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, che però poco ci può fare. Secondo l'AAMS, infatti, le leggi interne sono state presentate a Bruxelles (sede del Parlamento Europeo) senza che da quelle parti eccepissero neppure su una virgola.
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Scritto da CIW Staff