Il leader del Movimento 5 Stelle torna sull’argomento del gambling: per finanziare il suo reddito di cittadinanza, Grillo vorrebbe – tra le altre cose – alzare la pressione fiscale sul gioco online.
Il leader del Movimento 5 Stelle torna sull’argomento del gambling: per finanziare il suo reddito di cittadinanza, Grillo vorrebbe – tra le altre cose – alzare la pressione fiscale sul gioco online.
Il leader del Movimento 5 Stelle torna sull’argomento del gambling: per finanziare il suo reddito di cittadinanza, Grillo vorrebbe – tra le altre cose – alzare la pressione fiscale sul gioco online.
Quello che è andato in onda a Porta a Porta – la trasmissione di Bruno Vespa – su Raiuno, lunedì sera, è stato un piccolo momento storico: Beppe Grillo è tornato in RAI. Erano 21 anni che il comico-politico mancava dagli schermi della tv nazionale: ne è passata di acqua sotto i ponti, da quando Grillo non aveva ancora tutti i capelli bianchi.
Il Grillo di oggi non ha perso la sua verve, ma invece di scagliarsi contro la tecnologia o le multinazionali, come faceva un tempo nei suoi spettacoli, si è inventato quella che è una delle principali forze politiche del Paese. A Porta a Porta, Beppe ha parlato di parecchi argomenti, in un’ora di intervista, tra cui anche il gioco online.
La questione è saltata fuori quando Vespa ha chiesto a Grillo come intendesse trovare i soldi per il suo progetto di reddito di cittadinanza. Il leader del Movimento 5 Stelle ha risposto di voler eliminare i rimborsi ai partiti e gli aiuti all’editoria, oltre a tagliare le spese militari e alzare le tasse nel settore dei giochi.
Grillo ha parlato di un settore, quello del gambling, che in Italia vale oltre 80 miliardi di euro l’anno. Quel che Beppe non sa (o forse, più probabilmente, finge di non sapere), e che tra l’altro Vespa ha provato a sottolineare, è che soprattutto nel gioco online il payout (cioè i soldi che tornano ai giocatori) è di circa il 95%. In poche parole, il margine per aumentare le tasse, semplicemente, non c’è.