Patryk Surmacki e Piotr Smirnow sono stati arrestati dalle autorità britanniche per aver ordinato un attacco Ddos ai danni di due operatori di casinò online. A uno dei due avevano chiesto 30 milioni di sterline.
La tecnologia ha fatto passi da gigante, negli ultimi anni, e naturalmente anche la criminalità si sta aggiornando, ‘inventandosi’ nuovi modi per perseguire i propri scopi. Succede così che persino l’estorsione assuma contorni futuristici, con minacce e soprattutto atti criminali che scorrono sul web. Come è successo a un operatore di casinò online con sede a Manchester.
La scorsa estate, infatti, Patryk Surmacki e Piotr Smirnow, due polacchi rispettivamente di 35 e 31 anni, hanno tentato di ricattare due sale da gioco virtuali. In particolare, all’operatore britannico avrebbero chiesto la metà dell’azienda (per un valore di circa 30 milioni di sterline): il proprietario, rifiutatosi, ha subito un attacco Ddos che ha compromesso uno dei server, facendogli perdere 32.000 sterline.
I due polacchi hanno incaricato un hacker americano di perpetrare tale ‘scherzetto’, entrando nuovamente in contatto con il proprietario del casinò online e intimandogli nuovamente di pagare. Solo che stavolta l’uomo si è presentato portandosi dietro le forze dell’ordine, che hanno atteso fino al termine dell’incontro prima di intervenire e arrestare i malviventi. Surmacki e Smirnow passeranno cinque anni al fresco.
Nulla di fatto, almeno per il momento, invece per l’autore materiale dell’attacco Ddos che ha bloccato il server dell’operatore. Difficilmente le autorità britanniche riusciranno a risalire alla sua identità, anche perché è probabile che neppure i due malviventi polacchi la conoscano. Come è noto, gli hacker utilizzano nickname e una serie di sistemi per proteggere la propria privacy.