Francesco Rodano, dirigente dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ha lanciato l’allarme: il gioco online è calato del 40% in due anni in Europa. Il rischio è che il social gaming finisca per spazzarlo via quasi completamente.
Francesco Rodano, dirigente dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ha lanciato l’allarme: il gioco online è calato del 40% in due anni in Europa. Il rischio è che il social gaming finisca per spazzarlo via quasi completamente.
Francesco Rodano, dirigente dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ha lanciato l’allarme: il gioco online è calato del 40% in due anni in Europa. Il rischio è che il social gaming finisca per spazzarlo via quasi completamente.
L’allarme arriva nientemeno che da Francesco Rodano, già direttore dell’ormai defunta Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS) e ora dirigente responsabile del gioco a distanza per l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli: il social gaming rischia di ‘mangiarsi’ il gambling online, a meno che non vengano intraprese le giuste contromisure.
Un’affermazione che Rodano ha fatto durante l’International Masters Gaming Law che si è tenuto questo weekend a Oslo. Nell’occasione, il dirigente dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha ricordato come negli ultimi 24 mesi il mercato del gioco online nel Vecchio Continente abbia visto un calo addirittura del 40%, a favore proprio del social gaming (per intenderci tipo Farmville, grande classico di Zynga).
Le preoccupazioni sono tante e la via da seguire quella già tracciata da tempo: una collaborazione tra i vari stati membri dell’Unione Europea affinché si creai un regime normativo comune e, possibilmente, un mercato condiviso. Ad oggi, purtroppo, esistono ancora molte differenze tra i vari paesi, in alcuni casi differenze profonde e sostanziali.
Il dirigente italiano non ha risparmiato critiche decise, facendo notare come fino ad oggi si sia parlato moltissimo ma agito pochissimo. Secondo Rodano è indispensabile che si concretizzi qualcosa nel più breve tempo possibile, onde evitare che il gambling online si riduca ancora di più in Europa, lasciando che siano altri mercati, come l’America e l’Asia, a spartirsi la fetta più grossa.