Nella giornata di ieri l'incontro con il Ministero del Welfare. L'obiettivo è quello di organizzare un incontro istituzionale con il governo Monti, al fine di intavolare un dialogo che possa far uscire dalla crisi i quattro casino italiani.
Casino, Federgioco fa sul serio
Nella giornata di ieri l'incontro con il Ministero del Welfare. L'obiettivo è quello di organizzare un incontro istituzionale con il governo Monti, al fine di intavolare un dialogo che possa far uscire dalla crisi i quattro casino italiani.
Prima le interviste e i comunicati stampa. Poi le lettere aperte. Infine gli incontri con il vice ministro del Lavoro, Michel Martone, e con i rappresentanti del ministero del Welfare. Federgioco ha tutte le intenzioni di intraprendere la via politica, per portare all'attenzione dell'agenda del governo i problemi dei quattro casino italiani.
Luca Frigerio, presidente di Federgioco
Ieri, dunque, il segretario generale di Federgioco, Ivo Collè, e il coordinatore della commissione relazioni industriali, Rodolfo Buat, si sono intrattenuti con i tecnici del ministero del Welfare, strappando la promessa che le richieste dei casino italiani verranno quanto prima sottoposte al governo presieduto da Mario Monti.
La volontà di Federgioco è quella di sedersi a un tavolo politico, dove poter esprimere le proprie posizioni in merito al periodo di gravissima crisi che stanno affrontando le sale da gioco terrestri in Italia. E le idee della federazione che rappresenta i casino, ormai, le conosciamo benissimo, visto che sono state proposte a più riprese.
L'utilizzo del denaro contante nei casino, che come in tutta Italia è di 1.000 euro, è uno dei crucci principali. Ma non è il solo. Ci sono anche questioni fiscali (tetti contributivi Enpals sulle pensioni, tanto per fare un esempio) e di materia lavorativa (come ad esempio la normativa sui lavoratori usuranti che esclude i dipendenti dei casino).
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