La Caesars Entertainment ha dovuto pagare una multa di 100.000 dollari all'ente regolatore del gioco nel Nevada: la società era stata accusata di aver permesso il gioco d'azzardo e il consumo di alcol a parecchi clienti minori di anni 21.
La Caesars Entertainment ha dovuto pagare una multa di 100.000 dollari all'ente regolatore del gioco nel Nevada: la società era stata accusata di aver permesso il gioco d'azzardo e il consumo di alcol a parecchi clienti minori di anni 21.
La Caesars Entertainment ha dovuto pagare una multa di 100.000 dollari all'ente regolatore del gioco nel Nevada: la società era stata accusata di aver permesso il gioco d'azzardo e il consumo di alcol a parecchi clienti minori di anni 21.
La Caesars Entertainment è uno dei colossi di Las Vegas. Tra i casino che possiede ricordiamo il Caesars Palace, l'Harrah's, il Rio e il Flamingo. Ma anche le aziende più grosse, a volte, commettono errori decisamente stupidi. Tra il 2010 e il maggio di quest'anno, infatti, i casino sopra citati hanno permesso a diversi clienti minori di 21 anni di giocare e consumare alcol.
Il Rio Casino & Hotel
Il 9 luglio la Caesars ha accettato di patteggiare con il Gaming Control Board, pagando una multa di 100.000 dollari. Il portavoce Gary Thompson non ha voluto commentare i casi specifici, limitandosi a dire che la compagnia è “impegnata a combattere il gioco d'azzardo minorile” e che si considera un'azienda “leader in questo senso”.
Tra i minorenni a cui è stato permesso di bere e giocare d'azzardo dai dipendenti dei casino c'è una ventenne che all'Harrah's ha consumato alcol al Piano Bar per due ore e mezza, per poi giocare ai dadi per altre due ore, senza che nessuno le chiedesse di mostrare la carta d'identità. Sempre all'Harrah's, un 17enne ha giocato ai dadi per cinque ore e mezza nell'agosto del 2011, consumando sei alcolici.
“Se la polizia di Las Vegas non avesse arrestato il minore, probabilmente questi se ne sarebbe andato a casa e tutta questa faccenda non sarebbe mai venuta alla luce”, hanno dichiarato gli inquirenti. Il Gaming Control Board, poi, ha stabilito che le azioni della Caesars Entertainment “non sono state sufficienti per prevenire questi incidenti”.
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