Nemmeno il tempo di godersi la soddisfazione di aver raggiunto l'obiettivo, che il sindaco Giorgio Orsoni è già alle prese con la prima, brutta, gatta da pelare: la Caesars Entertainment non è più interessata al Casino di Venezia.
Nemmeno il tempo di godersi la soddisfazione di aver raggiunto l'obiettivo, che il sindaco Giorgio Orsoni è già alle prese con la prima, brutta, gatta da pelare: la Caesars Entertainment non è più interessata al Casino di Venezia.
Nemmeno il tempo di godersi la soddisfazione di aver raggiunto l'obiettivo, che il sindaco Giorgio Orsoni è già alle prese con la prima, brutta, gatta da pelare: la Caesars Entertainment non è più interessata al Casino di Venezia.
Fa buon viso a cattivo gioco, Giorgio Orsoni. Il sindaco di Venezia parla di una “decisione entro l'estate” sui privati, ma intanto deve ingoiare il primo rospo. Caesars Entertainment, colosso del gambling internazionale sviluppatosi in quel di Las Vegas, ha fatto sapere di non essere più interessata ad entrare nella nuova società del Casino di Venezia.
Futuro incerto per il Casino di Venezia
“Ci sono condizioni che ci impediscono di inseguire un accordo di management. Per partecipare a nuovi business, devono esistere condizioni che ci permettano di fare profitti ragionevoli sui nostri investimenti”. Parole e musica di Gary Thompson, direttore della comunicazione di Caesars Entertainment, intervistato dal Corriere del Veneto. Caesars si era detta interessata al casino veneziano sin da quando, mesi fa, si cominciava a parlare di privatizzazione.
Le condizioni di cui parla Thompson, è facile intuirlo, sono riscontrabili in alcuni dettagli della delibera di lunedì scorso, con la creazione di un Advisory Board e le garanzie per i lavoratori su tutti. Nonostante ciò, Orsoni ha mostrato tutta la sua soddisfazione e tutto il suo ottimismo, parlando di un piano di rilancio sul mercato.
Ma c'è chi, per contro, vede il futuro del Casino di Venezia ancora piuttosto scuro. Come si legge sempre sul Corriere del Veneto, il capogruppo della Lega Alessandro Vianello ha dichiarato: “La vendita ritarderà di qualche mese il tracollo, di certo non salverà le casse comunali. Non si può guardare al futuro con questi amministratori, polverizzeranno tutti i gioielli di famiglia, lasciando i veneziani in braghe di tela”.
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