Casino, San Pellegrino ci riprova

Il sindaco di San Pellegrino Terme, Vittorio Milesi, torna alla carica e stavolta scrive al presidente del Consiglio Mario Monti. Il comune bergamasco vuole poter aprire nuovamente il suo casino, chiuso ormai da quasi cento anni.

Ne avevamo parlato qualche mese fa, in occasione delle tante proposte di legge avanzate in Parlamento per aprire (o riaprire) altri casino terrestri in Italia. San Pellegrino Terme era una delle opzioni, per altro mai prese davvero in considerazione. Ma un paio di giorni fa, proprio dal comune bergamasco è arrivata una richiesta diretta.

A San Pellegrino rivogliono il casino

“Ridateci il nostro casino“, firmato Vittorio Milesi, sindaco di San Pellegrino Terme. Questo, in soldoni, il contenuto di una lettera che il presidente del Consiglio, Mario Monti, si vedrà recapitare sulla scrivania. Motivo? Secondo il sindaco, il comune sta vivendo una “condizione drammatica di vera e propria emergenza occupazionale e sociale che si è ulteriormente aggravata in conseguenza della crisi economica mondiale in atto”.

Il Casino Municipale di San Pellegrino Terme ha avuto vita breve, una decina di anni agli inizi del secolo scorso, prima di essere chiuso definitivamente e mai più riaperto (salvo per qualche “toccata e fuga”). Ora, visto il fallimento di un piano di recupero sottoscritto tra provincia e comune ormai quattro anni fa, si torna a parlare con maggiore insistenza di una sua riapertura.

La riapertura del casino di San Pellegrino Terme sarebbe anche l'occasione per ristrutturare un altro edificio storico del comune, il Grand Hotel. Una struttura ormai caduta in disuso, visto che l'ultimo cliente che vi ha soggiornato risale a oltre trent'anni fa. In realtà, la sensazione è che l'appello del sindaco Milesi sia più un modo per attirare l'attenzione.

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Yazek