Il Resorts World Casino di New York, aperto circa sei mesi fa, ha contribuito con più di 100 milioni di dollari a un fondo statale dedicato all'educazione. Ecco un valido esempio di come il gambling possa dare una mano in tempi di crisi.
Il Resorts World Casino di New York, aperto circa sei mesi fa, ha contribuito con più di 100 milioni di dollari a un fondo statale dedicato all'educazione. Ecco un valido esempio di come il gambling possa dare una mano in tempi di crisi.
Il Resorts World Casino di New York, aperto circa sei mesi fa, ha contribuito con più di 100 milioni di dollari a un fondo statale dedicato all'educazione. Ecco un valido esempio di come il gambling possa dare una mano in tempi di crisi.
Dell'idea di convogliare parte degli incassi dei casino di New York in un fondo statale per l'educazione avevamo parlato marginalmente in occasione dell'apertura del Casino Aqueduct. Era la fine di novembre, e citavamo il successo inaspettato dell'ultimo casino aperto nella Grande Mela, che contibuiva con il 44% degli incassi proprio al fondo di cui sopra.
Il Resorts World Casino di New York
L'Aqueduct è di proprietà di un altro casino di New York, il Resorts World Casino, che ha aperto i battenti giusto un mesetto prima dell'Aqueduct. In circa sei mesi, per quel fondo sull'educazione il Resorts ha raccolto la bellezza di 105 milioni di dollari, spingendo Andrew Cuomo, governatore dello stato, a valutare in concreto la possibilità di aprire altri casino.
Naturalmente più che soddisfatto Michael Speller, il presidente del Resorts World Casino, sia per il grande successo avuto dalla sala da gioco e sia per il fatto che, per una volta, non si parli di gambling per denunciarne i pericoli di assuefazione, ma se ne parli per celebrare il suo ruolo importante in un progetto utile per la società.
Tanto per comprendere la portata di questo progetto decisamente azzeccato, Speller ha fatto un esempio calzante: con i soldi generati dal Resorts World Casino e finiti nel fondo statale, si possono pagare gli stipendi di 2.300 insegnanti. Tra i tanti esempi non proprio edificanti che ci arrivano dagli Stati Uniti, questo è sicuramente uno di quelli che potrebbe essere replicato ovunque.
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