L'ennesimo emendamento proposto per permettere ai quattro casino italiani di usufruire di una deroga sul tetto a 1.000 euro per l'utilizzo del denaro contante ha passato ieri il primo vaglio. I promotori sono Fosson, Thaler e Pinzger.
L'ennesimo emendamento proposto per permettere ai quattro casino italiani di usufruire di una deroga sul tetto a 1.000 euro per l'utilizzo del denaro contante ha passato ieri il primo vaglio. I promotori sono Fosson, Thaler e Pinzger.
L'ennesimo emendamento proposto per permettere ai quattro casino italiani di usufruire di una deroga sul tetto a 1.000 euro per l'utilizzo del denaro contante ha passato ieri il primo vaglio. I promotori sono Fosson, Thaler e Pinzger.
Anche se le cose non dovessero andare per il meglio, i quattro casino italiani dovrebbero consegnare un premio al senatore Antonio Fosson per la tenacia dimostrata. È ancora una volta lui, l'esponente dell'Udc, a farsi promotore assieme ai colleghi Thaler e Pinzger, del Gruppo Misto, di un emendamento volto a fare in modo che le sale da gioco autorizzate esulino dal tetto sull'uso dei contanti.
Il senatore Antonio Fosson
Un tetto che, come ormai ben sappiamo, è stato fissato a 1.000 euro. Una soglia che i casino italiani hanno definito troppo bassa, e per questo motivo problematica, sin da quando se ne è cominciato a parlare. Purtroppo finora a nulla sono valsi gli sforzi per trovare una soluzione che non mettesse in maggiore difficoltà un'industria già in crisi.
Nell'emendamento all'articolo 3 del decreto fiscale, Fosson, Thaler e Pinger propongono l'aggiunta del comma 16-bis: “le limitazioni all'uso del contante di cui al comma 1, articolo 12 del decreto legge 6 dicembre 2011, numero 201, non si aplicano alle Case da gioco autorizzate esercitate direttamente o indirettamente da enti pubblici, ai sensi della legislazione vigente, già soggette a controllo pubblico, e agli adempimenti previsti dagli articoli 24 e 41 del decreto legislativo 21 novembre 2007, numero 231, per le sole operazioni di acquisto e vendita di mezzi di gioco”.
Il primo scoglio è stato superato ieri, quando nell'elenco degli emendamenti da discutere per essere bocciati in via preliminare non è comparso quello proposto dai tre senatori di cui sopra. Ma la partita è ancora ben lungi dall'essere vista, dato che non è assolutamente detto che il comma 16-bis non possa essere bocciato in corso d'opera.
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