Ricapitalizzazione, trasformazione e riorganizzazione: sono queste le parole chiave individuate dal Casino Municipale di Sanremo per uscire dalla crisi, si spera nel giro di un paio d'anni. Ecco come dovrebbero cambiare le cose.
Ricapitalizzazione, trasformazione e riorganizzazione: sono queste le parole chiave individuate dal Casino Municipale di Sanremo per uscire dalla crisi, si spera nel giro di un paio d'anni. Ecco come dovrebbero cambiare le cose.
Ricapitalizzazione, trasformazione e riorganizzazione: sono queste le parole chiave individuate dal Casino Municipale di Sanremo per uscire dalla crisi, si spera nel giro di un paio d'anni. Ecco come dovrebbero cambiare le cose.
Sono giorni fondamentali per il Casino di Sanremo, alle prese con una crisi che ha colpito tutta l'industria del classico gioco d'azzardo nelle sale terrestri, ma che in particolare si è accanita sulla struttura ligure. Da quelle parti, però, giustamente non hanno intenzione di alzare bandiera bianca. Tutt'altro: è pronto un piano triennale per il definitivo rilancio del casinò.
Tre anni per risollevare il Casino di Sanremo
La prima parola chiave è ricapitalizzazione. Tramite il conferimento di Villa Mercede, Villa Angerer e il magazzino Corbellati, sarà possibile finalmente investire poco meno di 8 milioni. Non sono i 26 o i 15 inizialmente preventivati, ma è comunque la cifra minima per svolgere i lavori di trasformazione più importanti.
Trasformazione, appunto. È questa la seconda parola chiave per il rilancio del Casino di Sanremo. Occorre, per usare le parole di Giuseppe di Meco, “diventare luogo di divertimento”, non più solo luogo di gioco: potenziare i servizi (soprattutto bar e ristorante), creare un ingresso unico al casinò, rinnovare le sale da gioco esistenti. Non abbandonata l'idea della sede distaccata, dedicata ai giochi di ultima generazione (anche se servono altri 8 milioni). Infine, verrà utilizzato un nuovo sistema di sorveglianza tramite videocamere a circuito chiuso.
Infine, riorganizzazione. L'idea è quella di puntare su una clientela più giovane, allargando il più possibile il bacino di utenza, con un occhio particolare ai “nuovi” gambler dell'Est europa e della Cina. Non mancheranno alcuni tagli: il personale dovrebbe scendere da 339 impiegati a 311 nel giro di due anni. Basterà tutto questo a ridare vigore al Casino di Sanremo?
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