Sono giorni intensi quelli che attendono il Casino di Venezia. L'assemblea comunale dovrà decidere definitivamente se rinunciare alla gestione pubblica e dare la sala da gioco in concessione. Già interessate quattro società importanti.
Sono giorni intensi quelli che attendono il Casino di Venezia. L'assemblea comunale dovrà decidere definitivamente se rinunciare alla gestione pubblica e dare la sala da gioco in concessione. Già interessate quattro società importanti.
Sono giorni intensi quelli che attendono il Casino di Venezia. L'assemblea comunale dovrà decidere definitivamente se rinunciare alla gestione pubblica e dare la sala da gioco in concessione. Già interessate quattro società importanti.
Caesars Entertainment, MGM Resorts, Barrière e Kempinski. Sono i nomi delle quattro società interessate alla gestione venticinquennale del Casino di Venezia, chiamato a stabilire una volta per tutte, entro una decina di giorni, il proprio futuro. Sarà il sindaco Giorgio Orsoni, durante il consiglio comunale di metà marzo, a porre la fatidica questione all'assemblea.
Il futuro del Casino di Venezia entro due settimane
L'idea di affidare le chiavi di Ca' Noghera e Ca' Vendramin a un privato circola da parecchio tempo, e le cifre in ballo sono più che stuzzicanti. Si parla di un investimento immediato di oltre 400 milioni di euro, più altri 25 milioni per ognuno dei venticinque anni della durata della concessione. Cifre che permetterebbero di azzerare in un sol colpo i debiti del casinò.
Ma il vicesindaco Sandro Simionato getta acqua sul fuoco: “Non è ancora detto, e per questo in bilancio manteniamo i 40 milioni destinati al Casino di Venezia. Se davvero dovessero entrare i privati, comunque ci vorrebbe una gara europea che si risolverebbe al massimo entro la fine del 2012. I soldi? Più che incasssare subito tutti quei milioni, che tanto non potremmo usare per via del Patto di Stabilità, sarebbe meglio diluirli nel tempo”.
Nonostante la decisione non sia ancora presa, nel caso che il Casino di Venezia dovesse passare dalle mani pubbliche a quelle private, si vocifera che sia proprio la Caesars Entertainment la favorita alla “corsa al casinò”. Questo in virtù degli ottimi rapporti tra la società americana e la HBG Gaming, che opera già in Italia con regolare concessione.
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