Ci avevano davvero sperato fino all'ultimo, i quattro casino italiani, ma alla fine si è risolto tutto con un nulla di fatto: il limite di 1.000 euro all'utilizzo del denaro contante varrà anche per le sale da gioco terrestri del nostro Paese.
Uso contanti, nulla da fare per i casino
Ci avevano davvero sperato fino all'ultimo, i quattro casino italiani, ma alla fine si è risolto tutto con un nulla di fatto: il limite di 1.000 euro all'utilizzo del denaro contante varrà anche per le sale da gioco terrestri del nostro Paese.
“Senza un emendamento, i casino italiani chiuderanno“. È fortissimo il segnale lanciato dal parlamentare Antonio Fosson, che con Boscetto e Butti aveva provato fino all'ultimo a spingere affinché i quattro casino italiani potessero godere di una regola in modo da alzare il tetto all'uso dei contanti almeno a 2.500 euro.
Il senatore Antonio Fosson
Deroga che non c'è stata, come abbiamo appreso al termine del Consiglio dei Ministri che si è tenuto venerdì e che è durato fino a tarda serata. Nessun emendamento all'articolo 3 del decreto Salva Italia, e casino italiani che saranno costretti a rispettare un limite che, secondo i tre senatori (e non solo) finirà per metterli in ginocchio.
Fosson, Boscetto e Butti avevano provato anche a sensibilizzare sia il ministro del Welfare Elsa Fornero, che il vice ministro all'Economia Vittorio Grilli tramite una lettera, ma non è servito a nulla. I tre senatori però non si danno per vinti, e sperano ancora in un emendamento che permetta ai casino di “respirare” un po'.
Ancora una volta, i promotori di questa iniziativa hanno sottolineato l'ingiusta disparità di trattamento tra i quattro casino italiani e le sale da gioco europee, con particolare e ovvia attenzione ai casino più vicini all'Italia, dove si suppone che i giocatori possano “trasferirsi” per aggirare il limite all'uso dei contanti.
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