Atlantic City era la città scelta per fare concorrenza a Las Vegas come capitale del gioco d'azzardo in America, ma nel giro di soli otto anni gli incassi delle sale da gioco in città si sono praticamente dimezzati e la crisi ha investito tutto il New Jersey.
C'era una volta in cui il New Jersey era, dopo il Nevada, di gran lunga il secondo stato più ricco per quanto riguarda i casinò terrestri. Negli ultimi anni, complice la crisi economica e la concorrenza degli stati confinanti (Pennsylvania su tutti), le sale da gioco di Atlantic City hanno perso tantissimo terreno. In molte, addirittura, hanno chiuso i battenti.
Gli incassi, stando ai risultati divulgati dalla Division of Gaming Enforcement dello stato, nel giro di otto anni si sono praticamente dimezzati: se nel 2006 ammontavano a 5,2 miliardi di dollari, nel 2014 i casinò di Atlantic City ne hanno guadagnati la miseria di 2,74, praticamente il 48% in meno. Siamo a livelli da profondo rosso.
Una flessione, questa, che naturalmente si è ridotta anche sul numero delle persone impiegate nei casinò: tra crisi e chiusura di diverse strutture, nel 2015 il numero dei lavoratori ha toccato quota 24.817. Sempre confrontando l'anno scorso con il 2006, scopriamo come otto anni fa gli impiegati nel settore erano oltre 42.000.
Se Atlantic City non ride, non se la passano certo meglio le altre due città del gioco. Las Vegas continua a registare il segno meno anno dopo anno e Macao dopo anni di grande espansione negli ultimi tempi ha iniziato una pericola parabola verso il basso che ha corroso gli utili di molti casinò dell'isola.
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