È successo a un trentaquattrenne americano, che aveva appena vinto 2.500 dollari giocando ai tavoli del blackjack del Philadelphia Park Racetrack & Casino. L'uomo aveva però una lunga serie di precedenti penali ed era ricercato dalla polizia.
È successo a un trentaquattrenne americano, che aveva appena vinto 2.500 dollari giocando ai tavoli del blackjack del Philadelphia Park Racetrack & Casino. L'uomo aveva però una lunga serie di precedenti penali ed era ricercato dalla polizia.
È successo a un trentaquattrenne americano, che aveva appena vinto 2.500 dollari giocando ai tavoli del blackjack del Philadelphia Park Racetrack & Casino. L'uomo aveva però una lunga serie di precedenti penali ed era ricercato dalla polizia.
Mateen 'Jay' Johnson pensava che finalmente la buona sorte avesse deciso di guardare anche dalla sua parte. Si trovava al Philadelphia Park Racetrack & Casino, la sera in cui vinse 2.500 dollari giocando al blackjack. Una bella cifretta, per uno come lui. Peccato che non è mai riuscito neppure a dare un'occhiata a quelle banconote.
Già, perché al momento di presentare la carta d'identità alla cassa del casinò, per ritirare la sua vincita, “è venuto fuori che su di lui pendeva un mandato di cattura: il casinò ha dovuto chiamare la polizia. Ha un sacco di precedenti penali che lo faranno stare al fresco per un po'”, ha dichiarato il detective Troy Johannides.
L'appassionato di blackjack era già stato arrestato parecchie volte per droga e possesso e utilizzo illegale di armi da fuoco. Ultimamente Johnson era ricercato per aver consegnato due pacchi di cocaina ad Altoona; pare che il network malavitoso per il quale l'uomo ha effettuato le consegne smerciasse qualcosa come due chili e mezzo di cocaina ogni mese, guadagnando 2 milioni di dollari l'anno.
Agli agenti che l'hanno arrestato, Johnson ha dichiarato che si trovava al casinò per cercare di vincere un po' di soldi, mettersi a posto e pagare la propria cauzione. Peccato che quei 2.500 dollari gli sarebbero serviti a poco, dato che il giudice Fred B. Miller, che si occupa del suo caso, ha stabilito per lui una cauzione pari a 100.000 dollari.