Anche la Svizzera deve fare i conti con la crisi economica che ha colpito in modo particolare l'Italia, si perché la maggior parte delle clientela arriva dal bel paese e in più l'euro ha perso molto del suo valore dall'inizio del 2010.
Anche la Svizzera deve fare i conti con la crisi economica che ha colpito in modo particolare l'Italia, si perché la maggior parte delle clientela arriva dal bel paese e in più l'euro ha perso molto del suo valore dall'inizio del 2010.
Anche la Svizzera deve fare i conti con la crisi economica che ha colpito in modo particolare l'Italia, si perché la maggior parte delle clientela arriva dal bel paese e in più l'euro ha perso molto del suo valore dall'inizio del 2010.
La crisi economica, con il conseguente indebolimento della moneta unica europea, sta creando qualche difficoltà anche alle sale da gioco svizzere e in particolare a quelle del Ticino: Locarno, Lugano, Mendrisio a cui si aggiunge il casinò situato nell'enclave di Campione d'Italia. Le prime stime parlano di un ammanco di decine di milioni di franchi. A soffrirne non sono solo i casinò, ma anche la Confederazione, infatti le case da gioco sono costrette a versare allo Stato parte dei loro proventi con un'aliquota del 50%.
Nel bel paese le case da gioco sono soltanto 4 e la maggior parte delle persone che vive nell'Italia settentrionale, quella più ricca e popolosa, si reca nei casinò ticinesi, si parla addirittura che l'80%-90% dei clienti siano italiani.
Negli ultimi 4 anni, fa sapere Thonhauser, l'amministratore delegato del casinò di Lugano, le perdite sono pari a circa 150 milioni di franchi. Non sono diminuite gli ingressi dei giocatori, ma le puntate ai tavoli verdi. In più basti pensare che i dipendenti e i fornitori vengono pagati in franchi, ma che la maggior parte delle puntate viene fatta in euro, moneta che dall'inizio del 2010 ha perso il 25% del suo valore.
Per Thonhauser il problema non si risolve tagliando l'offerta alla clientela, ma migliorando la qualità con investimenti mirati ad una clientela medio-alta. Risulta altresì difficile per i tre casinò unire le forze per arrivare ad un abbassamento dell'aliquota, perché le sale sono soggette a diverse concessioni e in più Campione deve sottostare alle leggi italiane.
Il futuro per le case da gioco Ticinesi, quindi sembra incerto, ma quello del gioco d'azzardo è un ambiente che difficilmente trova crisi profonde e significative. Arriveranno momenti migliori anche per le sale svizzere.