Incredibile e inaspettato dietrofront di Cateno de Luca, candidato a sindaco del Comune di Messina. Probabilmente qualcuno gli avrà fatto notare che la sua uscita di mesi fa gli ha fatto perdere dei punti, per tale motivo oggi se ne esce con un semplice: “E’ stata una provocazione”.
Mesi fa vi avevamo informati sull’idea del candidato a sindaco Cateno de Luca di aprire un casinò dove oggi sorge Palazzo Zanca, sede del Comune di Messina. Lui stesso in realtà, come riportato da agimeg, aveva specificato allora che la sua “non era una provocazione”. Oggi però tutto è cambiato.
Durante un comizio a piazza Duomo, Cateno de Luca ha voluto fare chiarezza: “Il casinò è ovviamente una provocazione – si legge su normanno.com – La città ha il dovere di attrarre le ingenti risorse economiche che le possono derivare dalle presenze turistiche. E non soltanto quelle dei croceristi”.
Il candidato a sindaco pone dunque tale quesito: “Siamo davvero convinti che non ci sia posto migliore di Palazzo Zanca per fare certificati e carte d’identità? Qualcuno pensa che sia il posto migliore per lavorare o per trovare parcheggio?”.
L’idea, la provocazione di Cateno de Luca era proprio quella di lanciare la proposta di spostare gli uffici di Palazzo Zanca altrove, valorizzando il sito in altro modo, a scopi turistici e culturali. L’idea del casinò in fondo era ottima, se non a Palazzo anca altrove poteva essere comune una mossa vincente per il rilancio del turismo in zona. In definitiva, questo dietrofront, ci appare molto come una possa politica, per non perdere voti alla prossime elezioni.