Come molti altri suoi colleghi, vedi Michael Jordan o Charles Barkley, anche ad Allen Iverson piaceva (piace) giocare d’azzardo, ma oggi non può più farlo, per lo meno nono più farlo nei casinò di Detroit, USA, poiché bannato. Scopriamo il perché.
Come molti altri suoi colleghi, vedi Michael Jordan o Charles Barkley, anche ad Allen Iverson piaceva (piace) giocare d’azzardo, ma oggi non può più farlo, per lo meno nono più farlo nei casinò di Detroit, USA, poiché bannato. Scopriamo il perché.
Come molti altri suoi colleghi, vedi Michael Jordan o Charles Barkley, anche ad Allen Iverson piaceva (piace) giocare d’azzardo, ma oggi non può più farlo, per lo meno nono più farlo nei casinò di Detroit, USA, poiché bannato. Scopriamo il perché.
Chi non conosce Allen Iverson, uno dei più forti giocatori NBA degli ultimi tempi, stella dei Philadelphia 76ers. E’ stato uno dei migliori realizzatori di sempre, superando la media di 30 punti a partita per cinque stagioni e Top Scorre della Lega per quattro stagioni. Una delle più forti ‘guardia tiratrice’ di sempre. Per tre stagioni è stato anche Leader delle palle rubate.
Un talento come pochi, ma da sempre considerato anche un Bad Boy del basket, d’altronde a soli 17 anni è finito dentro per rissa. Ma questa è un’altra storia. Tuttavia, il suo carattere non certamente docile, gli ha anche fatto avere un ban a vita da tutti i casinò di Detroit.
La notizia risale al 2013, ed il motivo di tale ban è ‘Comportamento maleducato’. In particolare è stato accusato di: lanciare chips contro il dealer, insultare altri giocatori, imprecare ad alta voce e rifiutarsi di restituire 10mila dollari in overpaid chips.
In realtà fu bannato anche dal casinò Bally's di Atlantic City, ma solo per aver urinato in un bidone della spazzatura. Insomma la fama di Bad Boys non l’ha abbandonato neppure quando ha smesso di giocare nel 2011. Oggi chissà se avrà messo la testa a posto.
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