Conosciuto come il “Guerriero”, Akio Kashiwagi è stato uno dei più famosi giocatori della storia. Ricco investitore immobiliare di Tokyo, Kashiwagi amava giocare a baccarat, e amava le partite high stakes.
Conosciuto come il “Guerriero”, Akio Kashiwagi è stato uno dei più famosi giocatori della storia. Ricco investitore immobiliare di Tokyo, Kashiwagi amava giocare a baccarat, e amava le partite high stakes.
Conosciuto come il “Guerriero”, Akio Kashiwagi è stato uno dei più famosi giocatori della storia. Ricco investitore immobiliare di Tokyo, Kashiwagi amava giocare a baccarat, e amava le partite high stakes.
Akio Kashiwagi era solito puntare non meno di $100.000, e spesso puntava anche $200.000 per mano, il massimo consentito dai casinò. Il suo patrimonio netto non è mai stato reso noto, tuttavia, il Guerriero sosteneva che la sua azienda aveva un reddito apri a $100 milioni l'anno, e che possedeva un altro miliardo di dollari in altre attività. Dunque poteva permettersi tali puntate.
Il Guerriero è tuttavia noto per la sua sfida al casinò di Atlantic city che allora era di proprietà di Donald Trump: la sfida dei 12 milioni di dollari. Akio Kashiwagi in pratica poteva giocare fino a perdere tutti i 12 milioni o vincere il doppio, con puntate di duecento mila dollari alla volta. Una sfida durata sei giorni consecutivi per 12 ore al giorno. Alla fine è uscito dalla casa da gioco del signor Trump con solo 2 milioni in tasca, perdendone dunque ben 10.
Eppure, nonostante Akio Kashiwagi fosse uno degli uomini d'affari più ricchi del pianeta ai quei tempi, era sempre in debito con i casinò. E quando pagava, non era mai la cifra per intero, raccontano le cronache dell'epoca. Quando morì, era in debito di 9 milioni con alcuni casinò di Las Vegas.
La sua vita da folle giocatore d'azzardo terminò nel 1992, quando fu misteriosamente assassinato. Fu colpito alle spalle e fatto letteralmente a pezzi con 150 coltellate. Fu trovato morte, quasi irriconoscibile, nella sua casa a Monte Fuji. La polizia non ha mai risolti il caso, che tutt'ora resta un mistero irrisolto. C'è chi pensa sia stata la mafia giapponese, che forse aveva qualche legame con l'uomo d'affari più ricco del Sol Levante.
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