Macao, la capitale asiatica dei casino e del gioco d'azzardo, continua il suo processo di crescita inarrestabile e a settembre fa segnare un aumento del 39%, per un totale di 2,6 miliardi di dollari. Un risultato che ha sorpreso tutti.
Macao, la capitale asiatica dei casino e del gioco d'azzardo, continua il suo processo di crescita inarrestabile e a settembre fa segnare un aumento del 39%, per un totale di 2,6 miliardi di dollari. Un risultato che ha sorpreso tutti.
Macao, la capitale asiatica dei casino e del gioco d'azzardo, continua il suo processo di crescita inarrestabile e a settembre fa segnare un aumento del 39%, per un totale di 2,6 miliardi di dollari. Un risultato che ha sorpreso tutti.
Che Macao fosse destinata a diventare la Las Vegas dei tempi moderni lo avevano capito in tanti. Guardacaso alcune volpi del poker cash game, come Tom Dwan ad esempio, già l'anno scorso avevano fatto più di una capatina da quelle parti. Se mai ce ne fosse bisogno, a settembre arriva la conferma che il gioco d'azzardo in quel di Macao cresce che è una meraviglia.
Uno dei casinò di Macao
21,2 miliardi di patacas, cioè 2,6 miliardi di dollari. Questi gli introiti relativi ai casinò per il mese di settembre, per un aumento del 39% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Un trend positivo, questo, che va al di là delle previsioni persino del più ottimista tra gli analisti, che mai si sarebbero aspettati un dato simile.
Si pensava, infatti, che dopo la straordinaria cifra di 3,1 miliardi incassati ad agosto (in piena alta stagione), ci sarebbe potuto essere un calo, anche per via di un tifone che proprio a settembre ha sconquassato Macao. E invece, nonostante per molti a settembre le vacanze fossero solo un ricordo, il gioco d'azzardo non ne ha risentito più di tanto.
Viceversa sono i titoli dei casinò di Macao a titubare, e nemmeno poco. SJM ha perso circa il 25%, scendendo a 10,5 dollari di Hong Kong; Sands China (del gruppo Las Vegas Sands) ha perso il 14,3%, mentre Wynn Macau ha ceduto l'11% e Galaxy Entertainment il 19%. Questo dato, in controtendenza rispetto agli incassi, si deve al timore che l'economia cinese possa subire un rallentamento nel futuro prossimo.
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Scritto da CIW Staff