Nemmeno le festività per il Capodanno cinese hanno risollevato l'industria dei casinò di Macao, alle prese con una crisi che a questo punto non sembra avere soluzione, almeno nel breve e medio periodo.
Nemmeno le festività per il Capodanno cinese hanno risollevato l'industria dei casinò di Macao, alle prese con una crisi che a questo punto non sembra avere soluzione, almeno nel breve e medio periodo.
Nemmeno le festività per il Capodanno cinese hanno risollevato l'industria dei casinò di Macao, alle prese con una crisi che a questo punto non sembra avere soluzione, almeno nel breve e medio periodo.
La crisi dei casinò di Macao è ormai certificata. Dalla metà dello scorso anno, gli introiti hanno cominciato a precipitare a ritmi preoccupanti. Gli analisti attendevano con fiducia le festività del Capodanno cinese, cominciate lo scorso 19 febbraio, indicandole come un possibile punto di svolta. E invece.
Se proprio il Capodanno cinese non avrebbe rappresentato la fine della crisi, pensavano gli esperti, quantomeno avrebbe dato un po' di ossigeno alle sale da gioco dell'ex colonia portoghese. Ma non è stato così. Gli incassi, infatti, sono stati inferiori del 40-50% rispetto al Capodanno cinese dell'anno scorso. Un disastro totale.
Swecondo Wells Fargo & Co, non solo i giocatori VIP, ma anche il cosiddetto mercato di massa ha dato buca ai casinò di Macao. Avrebbe dovuto essere un mese positivo, e invece secondo gli esperti febbraio potrebbe chiudersi con incassi inferiori del 53% rispetto all'anno scorso. Di questo passo, chissà che Las Vegas un giorno non possa tornare il principale polo del gambling mondiale…