Un altro paese asiatico ha intenzione di avviare la propria industria dei casinò terrestri. A provarci sarà la Mongolia, anche se prima di dare il via ai lavori serve l'approvazione della legge in Parlamento.
Un altro paese asiatico ha intenzione di avviare la propria industria dei casinò terrestri. A provarci sarà la Mongolia, anche se prima di dare il via ai lavori serve l'approvazione della legge in Parlamento.
Un altro paese asiatico ha intenzione di avviare la propria industria dei casinò terrestri. A provarci sarà la Mongolia, anche se prima di dare il via ai lavori serve l'approvazione della legge in Parlamento.
La prossima settimana, il parlamento mongola dovrà votare una legge che, qualora dovesse passare, vedrebbe il paese centroasiatico aprire le porte alla costruzione dei suoi primi casinò. Anche se non è la prima volta che si valuta una legge simile, in questo caso le speranze di successo sono maggiori, a causa delle difficili condizioni economiche del paese.
Come succede in altre nazioni asiatiche che hanno un mercato dei casinò regolamentato, tuttavia, anche in Mongolia il gambling non dovrebbe essere permesso ai residenti. In ogni caso, strutture del genere avrebbero comunque poco appeal sui cittadini mongoli, il cui reddito medio annuale è di appena 9.232 dollari…
Un parlamentare mongolo, coinvolto nella stesura del progetto di legge, ha spiegato: “Russia, Cina e Giappone sono alcuni dei principali poli del gioco d'azzardo nel mondo. Giapponesi e russi non hanno bisogno di un permesso per entrare in Mongolia, e nemmeno i cinesi con passaporto”. L'idea è dunque aprirsi a questi potenziali mercati.