Grazie al netto miglioramento dei rapporti tra Stati Uniti e Cuba, si fa più vicino il momento in cui la splendida isola riapra le porte al gambling e ai suoi casinò, chiusi dopo l’avvento di Fidel Castro.
Grazie al netto miglioramento dei rapporti tra Stati Uniti e Cuba, si fa più vicino il momento in cui la splendida isola riapra le porte al gambling e ai suoi casinò, chiusi dopo l’avvento di Fidel Castro.
Grazie al netto miglioramento dei rapporti tra Stati Uniti e Cuba, si fa più vicino il momento in cui la splendida isola riapra le porte al gambling e ai suoi casinò, chiusi dopo l’avvento di Fidel Castro.
Prima del 1959, quell’isola paradisiaca che è Cuba era una delle mete preferite per i turisti americani, che potevano ammirarne le bellezze e fare pure una capatina in uno dei 13 casinò legali, situati a sole 90 miglia dalla costa della Florida. Poi arrivò Fidel Castro e le cose cambiarono, visto che il gambling venne considerato un “peccato”.
A distanza di decenni, Cuba potrebbe presto tornare ad essere una popolare meta per gambler, dopo che il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha annunciato la ripresa convinta delle relazioni tra i due paesi: “Né gli americani né i cubani stanno traendo vantaggio da una rigida politica nata prima della maggior parte di noi”.
Inoltre, più di mezzo secolo di inattività potrebbe contribuire a una veloce rinascita dei casinò a Cuba. Anche perché gli operatori americani fremono, come suggerisce il professor Bob Jarvis della Nova Southeastern University: “Non penso che esista un solo dirigente di casinò americano che non stia pensando a Cuba. È stata per decenni il parco giochi degli USA e potrebbe diventarlo ancora”.