Non che ci fossero molte speranze, ma ora è ufficiale: sono stati bocciati due emendamenti che riguardavano il settore dei casinò. No alla riapertura della sala bergamasca e all’aumento del limite sull’uso dei contanti.
Non che ci fossero molte speranze, ma ora è ufficiale: sono stati bocciati due emendamenti che riguardavano il settore dei casinò. No alla riapertura della sala bergamasca e all’aumento del limite sull’uso dei contanti.
Non che ci fossero molte speranze, ma ora è ufficiale: sono stati bocciati due emendamenti che riguardavano il settore dei casinò. No alla riapertura della sala bergamasca e all’aumento del limite sull’uso dei contanti.
Come volevasi dimostrare. Qualche giorno fa vi avevamo parlato di un paio di emendamenti alla legge di stabilità che avrebbero potuto smuovere qualcosa nell’industria dei casinò terrestri, ormai da anni in crisi in Italia. Ma come era lecito aspettarsi, tali emendamenti sono stati bocciati e dunque non inseriti nella legge.
La Commissione Bilancio della Camera ha stabilito che i due emendamenti non sono ammissibili. L’emendamento 37.48 proposto dal deputato Invernizzi avrebbe permesso a San Pellegrino Terme di riaprire il suo casinò, ma nemmeno stavolta è andata bene, dopo che in passato persino il sindaco aveva scritto al Presidente del Consiglio.
L’emendamento firmato da Alfreider, anch’esso bocciato, chiedeva invece di aumentare il tetto sull’utilizzo del denaro contante a 2.500 euro “per l’acquisto di beni e servizi legati al turismo nelle regioni direttamente confinanti con uno stato estero”. Un emendamento che aveva il chiaro intento di permettere ai casinò di reggere il confronto con le sale da gioco estere, ma che purtroppo non vedrà la luce.