Ancora una volta la richiesta di San Pellegrino Terme di poter riaprire il suo casinò si è rivelata un buco nell’acua. La Commissione Bilancio della Camera ha bocciato l’emendmento di Paolo Grimoldi.
Come volevasi dimostrare. Non bisognava essere degli esperti di politica per pronosticare il fallimento della proposta di aprire nuovamente un casinò a San Pellegrino Terme, sfruttando la struttura già esistente del Grand Hotel – ovviamente a seguito di una pesante opera di ristrutturazione e di riammodernamento dell’edificio.
La Commissione Bilancio della Camera, infatti, ha bocciato l’emendamento all’articolo 3 del decreto Sblocca Italia, proposto dal deputato leghista Paolo Grimoldi. Il parlamentare aveva chiesto 20 milioni di euro da destinare a San Pellegrino Terme, in modo da essere investiti appunto nei lavori di ristrutturazione del Grand Hotel.
L’idea di Grimoldi, affine a quella del sindaco del comune bergamasco, era di sfruttare il casinò per incrementare il turismo nella splendida Valbrembana. Purtroppo però ancora una volta tutto è scoppiato come una bolla di sapone. E la sensazione è che anche la Sicilia possa fare la stessa fine di San Pellegrino…