Ciclicamente, la storia dell'introduzione di nuovi casinò sul territorio italiano fa capolino dai banchi della politica. Ma ogni volta finisce con un buco nell'acqua. Che fine hanno fatto le proposte di legge per aprire nuove case da gioco?
Ciclicamente, la storia dell'introduzione di nuovi casinò sul territorio italiano fa capolino dai banchi della politica. Ma ogni volta finisce con un buco nell'acqua. Che fine hanno fatto le proposte di legge per aprire nuove case da gioco?
Ciclicamente, la storia dell'introduzione di nuovi casinò sul territorio italiano fa capolino dai banchi della politica. Ma ogni volta finisce con un buco nell'acqua. Che fine hanno fatto le proposte di legge per aprire nuove case da gioco?
Cominciamo rispondendo immediatamente alla domanda: le proposte di legge ci sono ancora. Come molte altre, però, giacciono in chissà quale cassetto di chissà quale personalità politica, a prendere polvere e muffa. Quante sono? Ebbene, da quando è iniziata questa legislatura il suo numero ha toccato la straordinaria cifra di 15.
A quando nuovi casinò sul territorio italiano?
Camera o Senato fa poca differenza. Le quindici proposte di legge vertono sulla possibilità di aprire una decina di nuovi casinò sul territorio, e come poche volte succede vengono promosse sia dal centro-sinistra, sia dal centro-destra. Leggi bipartisan, insomma. Peccato che fino ad ora, a parte una serie di promesse sempre sistematicamente disattese, tutto sia finito in un nulla di fatto.
A nulla valgono gli appelli dei promotori, appelli che inneggiano a lasciarsi alle spalle falsi moralismi: il gioco fa parte della cultura italiana, più che mai da un paio di mesi quando sono stati introdotti pure i casino online e il poker cash game. Per ora, tutte le proposte di legge si sono rivelate ad ogni modo un buco nell'acqua. E a nulla valgono le motivazioni addotte: rilanciare il turismo, pur nel rispetto della legalità.
Abiti sotto al Po? E allora niente casinò!
Ma veniamo alle proposte vere e proprie. Otto sono targate PdL, che vorrebbe aprire un casinò a Fiuggi, Viareggio, San Pellegrino Terme (due proposte), Tropea, Ostuni, Stresa e La Maddalena. Segue la Lega con Asiago e (di nuovo) San Pellegrino Terme. Una proposta a testa per Pd (Chianciano Terme), Udc (Fiuggi, ancora una volta) e Popolo e Territorio (Fasano).
Discorso a parte merita Taormina, dove dal 1961 esiste una casa da gioco che però ha chiuso i battenti già nel 1965. Sembrava dovesse riaprire nel 2008, ma poi non se ne fece nulla. E allora ci hanno riprovato quelli di Fututo e Libertà e di Alleati per il Sud. Risultato? Zero al quoto. Per ora, e chissà fino a quando, ci dovremo accontentare dei casinò di Venezia, S. Vincent, Campione d'Italia e Sanremo. Con buona pace di chi abita sotto al Po.
Vieni a discutere di questa e altre notizie sul nostro forum!
Scritto da CIW Staff