Sudin Dhavalikar, ministro del più piccolo Stato dell’India, Goa, rinomata per le sue spiagge e per le architetture portoghesi, in questi mesi è stato aspramente criticato per le sue idee politiche.
In particolare è stato contestato per aver chiesto il divieto di bikini sulle spigge indiane di Goa. Non solo, Sudin Dhavalikar, ha anche sostenuto che le donne dovrebbero evitare di andare al bar, sopratutto di sera. Idee maturate in seguito agli innumerevoli atti di stupro che hanno colpito l’India in quest’ultimo periodo. Per il ministro le turiste che indossano in spiaggia il bikini o che vanno al bar a bere in abiti provocanti, sono a rischio stupro o quantomeno lo incoraggiano. Dichiarazioni che ovviamente sono state criticate dagli attivisti per i diritti delle donne e dall’opposizione.
Tuttavia, Sudin Dhavalikar, non contento, si è fatto altri nemici tra i suoi colleghi politici per le sue ultime dichiarazioni in difesa dell’utilizzo dei moli fluviali di proprietà del governo per operazioni di casinò. Secondo l’opposizione, i casinò galleggianti di Goa sono un pericolo per tutte quelle persone che vivono a ridosso di questi corsi d’acqua. Secondo il rapporto del Goa State Pollution Control Board sull’inquinamento, i fiumi della zona sono ora classificati come non sicuri per la balneazione e la pesca. La presenza di batteri è altissimo e le cause principali sono le navi casinò ovviamente. Sudin Dhavalikar, tuttavia, difende i casinò a causa delle grosse entrare che producono al paese.