Il governatore della capitale giapponese rimane fermo sulle sue posizioni, contrarie al casinò. Se non dovesse cambiare idea, l’alternativa sarebbe Osaka, dove costruire è anche più economico.
Il governatore della capitale giapponese rimane fermo sulle sue posizioni, contrarie al casinò. Se non dovesse cambiare idea, l’alternativa sarebbe Osaka, dove costruire è anche più economico.
Il governatore della capitale giapponese rimane fermo sulle sue posizioni, contrarie al casinò. Se non dovesse cambiare idea, l’alternativa sarebbe Osaka, dove costruire è anche più economico.
Ne avevamo parlato a inizio giugno e dopo un mese e mezzo la situazione non è cambiata: sebbene il Giappone si appresti a legalizzare i casinò, Tokyo non dovrebbe essere tra le città che ne ospiteranno uno. Un paradosso, se si pensa che le Olimpiadi di Tokyo 2020 sono il motivo per il quale il governo giapponese si era deciso ad aprire le porte al gambling.
Yoichi Masuzoe, il governatore di Tokyo, aveva sollevato dubbi circa potenziali problemi legati al riciclaggio di denaro. Inoltre, ha aggiunto che teme che la costruzione di un nuovo resort distragga la città mentre si prepara ad ospitare le Olimpiadi. Un bel cruccio per il primo ministro Shinzo Abe, lanciatissimo nella questione-casinò.
In realtà, non è ancora detta l’ultima parola. Masuzoe è stato eletto con il supporto fondamentale del Partito Liberal Democratico, che con ogni probabilità eserciterà pressione sul governatore per convincerlo a rientrare nei ranghi. Anche se l’alternativa è già pronta, e addirittura sarebbe vista come migliore: Osaka.
Da quelle parti, infatti, il sindaco Toru Hashimoto sarebbe entusiasta di poter ospitare un casinò, anche perché i costi di costruzione e di gestione sarebbero sensibilmente più bassi rispetto a Tokyo. Anche Yokohama, la seconda città più grossa del Giappone, situata lungo la costa, potrebbe essere presa in considerazione. Chanche anche per Okinawa, Chiba, Hokkaido, Aichi e Sendai.