Un tunisino di 44 anni aveva truffato il casinò valdostano, ma è riuscito a farla franca fino a pochi giorni fa. Questo grazie alla sua carta d’identità che non ne riporta il nome nella sua interezza.
Un tunisino di 44 anni aveva truffato il casinò valdostano, ma è riuscito a farla franca fino a pochi giorni fa. Questo grazie alla sua carta d’identità che non ne riporta il nome nella sua interezza.
Un tunisino di 44 anni aveva truffato il casinò valdostano, ma è riuscito a farla franca fino a pochi giorni fa. Questo grazie alla sua carta d’identità che non ne riporta il nome nella sua interezza.
Un paio d’anni fa, il Casinò de la Vallée di Saint Vincent era stato truffato da un uomo, tale O. J., che proprio per questo motivo era stato condannato dalla Procura di Aosta a 4 mesi di carcere. Peccato che l’uomo non solo non si sia fatto neppure un giorno al fresco, ma non sia mai stato arrestato. Ecco perché.
L’inghippo nasce dalla sua carta d’identità, dove compare giusto come O. J. (chiaramente è una sigla, le generalità non sono state divulgate). In realtà, il nome completo del quarantaquattrenne tunisino è O. J. B. H. ed è in base a questo che era stato emesso l’ordine di carcerazione. A scoprirlo è stato quasi per caso la stradale di Ovada, che ha fermato l’uomo per un controllo di routine.
Il tunisino è un artigiano residente a Torino, regolarmente sposato con una donna italiana, che tra l’altro è anche rappresentante di un partito politico del suo paese, per il quale si occupa di raccogliere fondi. Le forze dell’ordine l’hanno arrestato qualche giorno fa nella sua abitazione torinese e portato al carcere delle Vallette.