Il commissario prefettizio del Comune di Venezia, Vittorio Zappalorto, ha fatto sapere che la privatizzazione del casinò resta un’opzione, ma non è l’unica: si valuta anche un rilancio in house.
Il commissario prefettizio del Comune di Venezia, Vittorio Zappalorto, ha fatto sapere che la privatizzazione del casinò resta un’opzione, ma non è l’unica: si valuta anche un rilancio in house.
Il commissario prefettizio del Comune di Venezia, Vittorio Zappalorto, ha fatto sapere che la privatizzazione del casinò resta un’opzione, ma non è l’unica: si valuta anche un rilancio in house.
Da qualche tempo, in quel di Venezia si è insediato il commissario prefettizio Vittorio Zappalorto, che avrà il compito di reggere le fila del Comune finché non ci saranno nuove elezioni e verrà eletto il nuovo sindaco. Uno dei problemi che Zappalorto dovrà affrontare è quello ormai storico del casinò della cittadina lagunare.
Zappalorto si è messo immediatamente al lavoro e ha già incontrato tutti i capigruppo delle forze politiche che fanno parte dell’attuale consiglio comunale, dimessosi in blocco dopo lo scandalo degli appalti del Mose. Si è parlato anche della privatizzazione del Casinò di Venezia, che in questo momento non è più così certa.
Il commissario prefettizio non ha scartato a priori l’ipotesi di indire un nuovo bando per la gestione trentennale della sala da gioco, dopo che in occasione del primo non erano pervenute offerte. Tuttavia, Zappalorto ha parlato anche di un possibile rilancio della casa da gioco senza ricorrere a privati. Staremo a vedere nelle prossime settimane.