Il mercato australiano rischia di diventare un forte concorrente per i casinò di Macao, a partire dai prossimi anni. Sono attualmente in fase di progettazione ben 4 resort da urlo.
High Roller, l’Australia fa concorrenza a Macao
Il mercato australiano rischia di diventare un forte concorrente per i casinò di Macao, a partire dai prossimi anni. Sono attualmente in fase di progettazione ben 4 resort da urlo.
L’Australia nel mirino degli operatori dei casinò. È l’ultima tendenza delle grandi aziende del gambling, a caccia degli high roller asiatici che a loro volta sono entusiasti dell’idea di coniugare il gioco e le splendide spiagge incontaminate, così come di visitare luoghi stupendi come la Grande Barriera Corallina.
La prospettiva di migliaia di nuovi posti di lavoro, e di miliardi di dollari derivanti dal turismo, ha convinto il Queensland e il New South Wales a finanziare quattro nuovi casinò, nonostante i timori sul potenziale impatto sociale. I resort sono attualmetne in diverse fasi di progettazione, con il Queensland particolarmente attivo grazie al magnate australiano James Packer e al miliardario di Hong Kong Tony Fung.
“Per i governi, giusto o sbagliato che sia, questi resort integrati sono molto attraenti perché creano opportunità di lavoro e tasse, che poi possono essere reinvestite nella comunità”, ha dichiarato David Wiadrowski, capo dell’Australian Entertainment and Media di PriceWaterhouseCoopers. Ma il grande quesito è se esiste una domanda sufficiente a giustificare tanti casinò.
“Si tratta di una strategia da alto rischio”, ha affermato Wiadrowski. L’Australia, infatti, ha già oltre una dozzina di casinò, anche se non ai livelli dei quattro nuovi che sono in fase di creazione. L’Aquis di Fung, che sorgerà vicino a Cairns, per esempio aprirà nel 2018 e offrirà ben 20.000 posti di lavoro, iniettando nell’economia del Queensland qualcosa come 1,4 miliardi di dollari l’anno.
