La Coppa del Mondo in Brasile è riuscita là dove nient’altro ce l’aveva fatta: per la prima volta da 5 anni a questa parte, a giugno il mercato dei casinò di Macao ha fatto registrare una perdita.
La Coppa del Mondo in Brasile è riuscita là dove nient’altro ce l’aveva fatta: per la prima volta da 5 anni a questa parte, a giugno il mercato dei casinò di Macao ha fatto registrare una perdita.
La Coppa del Mondo in Brasile è riuscita là dove nient’altro ce l’aveva fatta: per la prima volta da 5 anni a questa parte, a giugno il mercato dei casinò di Macao ha fatto registrare una perdita.
Ci sono voluti cinque anni e i mondiali di calcio in Brasile per vedere i 35 casinò di Macao perdere il confronto mensile con l’esercizio precedente. A giugno, infatti, le sale da gioco dell’ex colonia portoghese hanno lasciato per strada il 3,7%, fermandosi sui 3,4 miliardi di dollari. Era dal 2009 che non succedeva.
“Ci aspettiamo che Macao torni a crescere a partire dalla seconda metà del 2014, dopo i Mondiali di giugno e luglio”, ha dichiarato Billy Ng, analista della Bank of America Merril Lynch. Anche il segmento VIP di Macao ha risentito dei mondiali, visto che è cresciuto soltanto del 7,4% nel primo trimestre del 2014, il ritmo più basso da due anni a questa parte.
Un altro fattore per spiegare la contrazione del volume di affari di Macao è la campagna anti-corruzione promossa dal presidente della Cina e del Partico Comunista, Xi Jinping. Come spiega Edmund Lee, un altro noto analista: “Tutti vogliono volare basso. I gambler high stakes non vogliono attirare attenzione non necessaria”.
Gli effetti della recente legge anti-fumo nei casinò, così come l’intervento delle autorità sull’utilizzo delle carte di credito e di debito da parte dei gambler, per aggirare la legge sul controllo monetario in Cina (fissato a 20.000 yuan) completano il quadro del calo. D’altro canto, i casinò di Macao quest’anno hanno comunque fatto meglio del 12,6% rispetto al 2013.