Dai consigli di amministrazione delle due società che attualmente gestiscono il Casinò di Venezia è uscita la decisione di rimanere in attesa che il commissario prefettizio indichi la nuova via.
Dai consigli di amministrazione delle due società che attualmente gestiscono il Casinò di Venezia è uscita la decisione di rimanere in attesa che il commissario prefettizio indichi la nuova via.
Dai consigli di amministrazione delle due società che attualmente gestiscono il Casinò di Venezia è uscita la decisione di rimanere in attesa che il commissario prefettizio indichi la nuova via.
Un passo forse dovuto, quasi scontato, quello intrapreso da CdiVG Spa e CMV Spa, le due entità in cui si è divisa la precedente società che gestiva il Casinò di Venezia. Che poi definirlo ‘passo’ sarebbe etimologicamente errato, visto che dai consigli di amministrazione, tenutisi ieri, è emersa la scelta di non muoversi assolutamente.
Nel senso che sia CdiVG che CMV hanno deciso di non “intraprendere alcuna scelta gestionale”, come hanno rilevato in una nota a margine dei consigli di amministrazione, nell’attesa che il Governo invii il commissario che dovrà prendere le redini del Comune fino a nuove elezioni, possibilmente ridando vita al bando di gara per la concessione trentennale del casinò.
Una scelta, quella del commissario prefettizia, resasi necessaria quando, qualche giorno fa, l’ormai ex sindaco Giorgio Orsoni si è dimesso in seguito allo scandalo sugli appalti del Mose. Come abbiamo visto, Orsoni ha anche deciso di azzerare completamente la giunta comunale, cosa che ha di fatto bloccato il Comune.
Tornando alla CdiVG e alla CMV, le due società hanno lanciato anche un campanello d’allarme: “Non possiamo non rilevare come in un momento particolarmente difficile per la città di Venezia vi sia chi metta in atto attività di sciacallaggio nei confronti del Casinò con il solo obiettivo di rovinarne l’immagine arrecando danni alla città, nonostante il Casinò di Venezia sia il primo d’Italia ed il secondo d’Europa”.