L’ormai ex sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, si è dimesso venerdì sciogliendo anche la giunta comunale: entro metà luglio arriverà un commissario prefettizio. Salta il secondo bando di gara per il casinò.
L’ormai ex sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, si è dimesso venerdì sciogliendo anche la giunta comunale: entro metà luglio arriverà un commissario prefettizio. Salta il secondo bando di gara per il casinò.
L’ormai ex sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, si è dimesso venerdì sciogliendo anche la giunta comunale: entro metà luglio arriverà un commissario prefettizio. Salta il secondo bando di gara per il casinò.
Era nell’aria, ormai, anche perché pure il suo partito, il PD, gli aveva chiesto di farlo: Giorgio Orsoni si è dimesso venerdì mattina dalla carica di sindaco di Venezia, decidendo anche di azzerare completamente la giunta. Fra una ventina di giorni, nella Serenissima sbarcherà un commissario prefettizio.
Si chiudono così le speranze del Casinò di Venezia di pervenire a un secondo bando di gara per la privatizzazione, di cui si era cominciato a parlare sin da dopo che il primo bando era andato deserto. Per la gestione trentennale della sala da gioco venenta, dunque, se ne riparlerà presumibilmente dopo le prossime elezioni comunali.
Ecco la lettera con la quale Orsoni ha annunciato la sua decisione al presidente e al segretario generale del Comune:
“Caro Presidente, gli eventi di questi giorni e le relative iniziative della Magistratura nei mie confronti hanno fatto emergere, in modo sempre più evidente, la mia estraneità al mondo della politica, alla quale mi ero prestato con sincero spirito di generosità verso la Città. Dopo il chiarimento ottenuto con i magistrati inquirenti e la reimissione nella carica, conseguenza della revoca del provvedimento restrittivo nei miei confronti, mi sono messo a disposizione del Consiglio per individuare un percorso amministrativo che consentisse di perfezionare quegli atti urgenti necessari nell’interesse dei cittadini.
Le reazioni, per lo più opportunistiche ed ipocrite di singoli esponenti, anche appartenenti a quella maggioranza che sino ad ora ha sostenuto la mia Giunta, mi hanno convinto che non sussistono neppure le condizioni minime per un percorso amministrativo per l’approvazione di atti urgenti, a meno di una forte presa di responsabilità da parte del Consiglio. È perciò che ho deciso di presentare le mie dimissioni dalla carica di Sindaco.
Ho provveduto, altresì, a porre in essere la revoca dell’intera Giunta, già da me annunciata ieri e tenuta in sospeso a seguito dell’invito ad una ponderata riflessione, che faceva presumere ci potesse essere una più responsabile condivisione delle cose da fare da parte dell’intero Consiglio e della maggioranza in particolare.
È una revoca che ha il solo scopo di certificare il venir meno da parte mia di qualsiasi fiducia nel rapporto con la rappresentanza politica che mi ha espresso, fermo restando la stima personale per il Vice Sindaco e i singoli Assessori, per il loro impegno amministrativo in questi anni di lavoro comune. Con grande amarezza concludo questo mio mandato, certo di aver sempre operato nell’interesse della Città e dei suoi cittadini”.