Come già successo in California, anche nel Nevada si potrà utilizzare la marijuana a scopi terapeutici. Ma gli operatori dei casinò non potranno avere nulla a che fare con questo tipo di business.
Come già successo in California, anche nel Nevada si potrà utilizzare la marijuana a scopi terapeutici. Ma gli operatori dei casinò non potranno avere nulla a che fare con questo tipo di business.
Come già successo in California, anche nel Nevada si potrà utilizzare la marijuana a scopi terapeutici. Ma gli operatori dei casinò non potranno avere nulla a che fare con questo tipo di business.
L’industria della cannabis viene vista, nel Nevada, come la manna dal cielo per un nuovo boom economico. Sono molti gli imprenditori interessati alla corsa a quello che è stato già definito come “l’oro verde”, che offrirà ai turisti di Las Vegas un ulteriore motivo per visitare la città. Ma vediamo meglio di cosa si tratta.
Scordatevi un modello stile Amsterdam: sarà più un mercato alla californiana, dove occorrerà essere in possesso di un certificato medico che permetta l’acquisto e l’utilizzo di marijuana a scopi terapeutici (cosa che però non dovrebbe essere difficile ottenere). Soprattutto, gli operatori dei casinò non potranno metterci mano.
E non solo nel senso che non potranno utilizzare la cannabis, ma proprio nel senso che il Gaming Control Board ha specificato che nessun soggetto in possesso di una licenza di gioco potrà entrare anche nel mercato della marijuana che, a meno di una modifica della legge federale, continuerà a essere considerata illegale.
Terry Johnson, uno dei membri del Gaming Control Board del Nevada, ha affermato inoltre che la decisione serve anche a tutelare l’immagine del gioco nel Nevada. Con buona pace dei magnati dei casinò, che già si vedevano milioni di (altri) dollari andare a rimpinguare ulteriormente il loro già gonfio portafogli.