Era il 2006 quando fra polemiche e parecchi nasi turati, Singapore approvò i primi casinò della città-stato. Oggi, cinque anni dopo, si può dire che è stato un completo successo che ha fatto da traino ad altri Paesi asiatici.
Era il 2006 quando fra polemiche e parecchi nasi turati, Singapore approvò i primi casinò della città-stato. Oggi, cinque anni dopo, si può dire che è stato un completo successo che ha fatto da traino ad altri Paesi asiatici.
Era il 2006 quando fra polemiche e parecchi nasi turati, Singapore approvò i primi casinò della città-stato. Oggi, cinque anni dopo, si può dire che è stato un completo successo che ha fatto da traino ad altri Paesi asiatici.
È passato un lustro da quando a Singapore vennero tagliati i nastri per l'inaugurazione di due casinò resort, il Marina Bay Sands e quello del Resorts World Sentosa. Il tutto tra accesi dibattiti non tanto sulla fattibilità delle opere, quanto sulla loro “moralità”: a Singapore erano in molti a ritenere che non fosse consono agli usi e ai costumi della città-stato dare il via libera al gambling. Eppure, a cinque anni di distanza, la scelta si rivelò non solo azzeccata, ma anche lungimirante.
Il Marina Bay Sands di Singapore…
“Quando a Singapore si discuteva se legalizzare il gambling – spiega Kah-Wee Lee, studioso nativo della città-stato che si è trasferito a Las Vegas per studiare al Centro di Gaming Research dell'Università del Nevada – il punto fondamentale era distinguersi dai modelli di Las Vegas e di Macau. Magari ci sbagliavamo o eravamo troppo ingenui, ma consideravamo i casinò di Las Vegas come parchi a tema”. Il difficile, continua Lee, fu far capire che non c'era niente di immorale.
“Singapore non è una città dedicata ai casinò, è una città dell'alta finanza. Il gambling è solo una parte di una città dedicata all'alta finanza. A Singapore volevamo solo rilanciare l'industria del turismo, e il gambling venne visto come un 'male' necessario. Ecco perché i resort di Singapore puntano più sul lusso e sull'ospitalità, rispetto al gambling. Se fate caso bene a come è costruito il Marina Bay, noterete che il casinò è quasi nascosto”.
… e il Resorts World Sentosa
Non è un caso se l'architetto designato a progettare la struttura, Moshe Safdie, è famoso per i suoi musei. “L'enfasi è sull'architettura, non sul casinò, che rappresenta solo il 3% dello spazio del Marina Bay Sands”, spiega nouvamente Lee. Che poi conclude: “L'obiettivo di Singapore è creare un tipo di gambling che sia eccitante, ma che non sfori nell'eccesso”. E chi ha visitato la città-stato non potrà che confermare.
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Scritto da CIW Staff