Il gioco del baccarat rischia di essere la croce e la delizia di Phil Ivey, che dopo aver citato in giudizio il Crockfords Casinò di Londra… ha visto il Borgata Hotel Casino fare lo stesso con lui.
Il gioco del baccarat rischia di essere la croce e la delizia di Phil Ivey, che dopo aver citato in giudizio il Crockfords Casinò di Londra… ha visto il Borgata Hotel Casino fare lo stesso con lui.
Il gioco del baccarat rischia di essere la croce e la delizia di Phil Ivey, che dopo aver citato in giudizio il Crockfords Casinò di Londra… ha visto il Borgata Hotel Casino fare lo stesso con lui.
Che a Phil Ivey piaccia giocare d’azzardo non è certo un mistero. Il fortissimo giocatore di poker è un amante dei dadi e del baccarat, giochi nei quali spesso e volentieri si ritrova a spendere una fortuna. A volte, però, gli capita di vincere cifre da capogiro, come gli oltre 12 milioni di dollari che aveva strappato al Crockfords Casino di Londra.
La sala da gioco londinese si era però rifiutata di dare ad Ivey quanto dovuto, accusandolo di aver barato. Il pokerista si è visto dunque costretto a citare in giudizio il Crockfords, ma pochi giorni fa questa stessa arma gli si è ritorta contro. Stavolta però c’entra un casinò americano, il Borgata Hotel & Casino di Atlantic City.
Anche lì, Ivey aveva vinto un sacco di soldi (9,6 milioni di dollari a quanto pare) giocando al baccarat. Il Borgata però non ha pagato, accusando il giocatore di aver sfruttato mazzi di carte con difetti sul dorso che rendevano individuabili le carte. Ivey si sarebbe recato al Borgata quattro volte, l’ultima delle quali avrebbe dato il via alla causa legale.
Parliamo di ottobre 2012, l’ultima volta di Ivey al Borgata. Il Tiger Woods del poker avrebbe contattato il responsabile delle relazioni pubbliche del casinò, Greg Kravitz, spiegandogli di esser stanco di viaggiare e non venire mai pagato. In quell’occasione venne a galla anche la faccenda del Crockfords, cosa che probabilmente ha spinto la sala da gioco americana a optare per le vie legali.