Che fine ha fatto il progetto di Barcellona World, che sarebbe dovuta essere la risposta catalana all’ormai naufragata Eurovegas di Madrid? In teoria ci sono ancora delle possibilità per Barcellona.
Che fine ha fatto il progetto di Barcellona World, che sarebbe dovuta essere la risposta catalana all’ormai naufragata Eurovegas di Madrid? In teoria ci sono ancora delle possibilità per Barcellona.
Che fine ha fatto il progetto di Barcellona World, che sarebbe dovuta essere la risposta catalana all’ormai naufragata Eurovegas di Madrid? In teoria ci sono ancora delle possibilità per Barcellona.
Come probabilmente vi ricorderete, agli inizi del progetto Eurovegas si vociferava di un possibile dualismo tra le principali città della Spagna, Madrid e Barcellona, su quale avrebbe dovuto ospitare il colosso del gambling voluto da Sheldon Adelson. Alla fine la spuntò la capitale spagnola, anche se sappiamo tutti com’è andata a finire.
Tuttavia, Barcellona era pronta a rispondere con un progetto simile, anche se non di proporzioni altrettanto mastodontiche: Barcellona World. Tra nuovi casinò, hotel e negozi, si parlava di un progetto da 4,6 miliardi di euro, che non saranno i 30 che sarebbe dovuta costare Eurovegas, ma che rappresenterebbero comunque un bell’investimento per la Spagna.
Bene, l’idea di Barcellona World è ancora in piedi, anche se a spingere sono più le istituzioni locali che il governo centrale della regione. Recentemente, una delegazione dei sindaci dei paesi dell’area catalana (da Salou a Reus, passando per Tarragona e Vila-Seca) si è recata in Parlamento, nel tentativo di convincere i vari partiti a far partire il progetto.
Prima di tutto, dicono i sindaci, occorre abbassare le tasse sul gioco d’azzardo dal 55% al 10%. Poi vanno riviste un altro paio di norme, come la possibilità per i minori di entrare nei casinò (pur senza giocare, ovviamente) e per i maggiorenni di giocare a credito. La partita è appena cominciata, ma vista la fine fatta da Eurovegas non c’è da essere molto ottimisti…