Le sale da gioco del Nevada, nonostante un sensibile aumento dei ricavi, continuano a soffrire una crisi molto pesante. L’anno scorso, il 2013, le perdite hanno toccato quota 1,35 miliardi di dollari.
Le sale da gioco del Nevada, nonostante un sensibile aumento dei ricavi, continuano a soffrire una crisi molto pesante. L’anno scorso, il 2013, le perdite hanno toccato quota 1,35 miliardi di dollari.
Le sale da gioco del Nevada, nonostante un sensibile aumento dei ricavi, continuano a soffrire una crisi molto pesante. L’anno scorso, il 2013, le perdite hanno toccato quota 1,35 miliardi di dollari.
La notizia del miglioramento dei ricavi dei casinò americani, di cui abbiamo parlato giusto un mesetto fa, aveva lasciato ben sperare gli analisti del settore. Che però non avevano fatto i conti con i costi operativi delle sale da gioco, vera e propria spada di Damocle che di fatto ha reso inutili i passi avanti fatti sotto il profilo delle entrate.
La cartina al tornasole è lo stato del Nevada, dove troviamo Las Vegas e i suoi casinò della Strip su tutti. Qui, le perdite nel 2013 ammontano alla straordinaria cifra di 1,35 miliardi di dollari, stando ai dati elaborati dal Gaming Control Board. Vero, i ricavi sono migliorati dello 0,4%, ma come detto i costi esorbitanti hanno fatto la differenza.
D’altra parte, rimanendo sempre nel Nevada – che poi, dici Nevada e dici praticamente solo Las Vegas – le entrate derivanti dal gioco d’azzardo sono solo il 45% del totale. Non sono tanto gli high roller a mancare, quelli continuano a spendere e lo faranno sempre: sono i giocatori medio-piccoli che, stretti dalla crisi, hanno ovviamente tagliato le spese superflue.
Purtroppo quest’ultimo è uno di quei problemi per i quali i casinò di Las Vegas possono fare poco o nulla: se l’americano medio non ha più i soldi per farsi un giro alla roulette, al blackjack o alle slot machine, gli operatori del gaming non c’entrato proprio niente.