Nel 2012, fa sapere l’American Gaming Association, i casinò americani hanno recuperato 4,8 punti percentuali rispetto all’anno prima, facendo segnare la seconda miglior prestazione di sempre.
Dopo qualche anno di difficoltà, con punte di crisi in molti paesi, gli Stati Uniti d’America stanno rivedendo la luce, almeno per quanto riguarda il settore dei casinò terrestri. E che luce: secondo i dati dell’American Gaming Association (AGA), l’anno scorso le sale da gioco terrestri sono arrivate a una raccolta di 37,3 miliardi di euro, la seconda più alta di sempre.
Il dato più importante, però, è quel +4,8% rispetto al 2011: per trovare un risultato migliore occorre tornare indietro al 2007, quando di crisi economica globale neppure si parlava. Dei 22 stati americani dove il gambling è legale, ben 15 hanno fatto segnare un miglioramento, con Las Vegas sempre al primo posto grazie ai suoi 6,2 miliardi di dollari.
Sul podio rimane Atlantic City (3,05 miliardi di dollari), tallonata però da Chicago (2,24 miliardi). Più staccata invece Detroit, ferma a 1,41 miliardi di dollari. Per quanto riguarda le entrate tributarie, nel 2012 i casinò americani hanno versato 8,6 miliardi di dollari, addirittura l’8,5% in più rispetto all’anno precedente.
A livello statale, volano il Maine e New York, rispettivamente con uno strepitoso +67% e un eccellente +43%. Male invece il New Jersey e il Delaware, rispettivamente -8% e -4,7%, nonostante il primo ospiti Atlantic City. Entrambi gli stati, quest’anno, hanno aperto le porte al gioco online, proprio per far fronte alla crisi del gambling terrestre.