Duro attacco da parte di Marco Cambiaso, presidente di Federgioco, contro le “macchinette”. L’amministratore del Casinò di Sanremo ha chiesto alle istituzioni un tavolo per discutere della crisi delle sale da gioco italiane.
Sono tempi duri per i quattro casinò italiani. Chi più, chi meno, il Casinò di Sanremo, il Casinò di Venezia, il Casinò di Campione d’Italia e il Casinò di Saint Vincent sono alle prese con una crisi che dura ormai da qualche anno. Le acque sono talmente agitate che Marco Cambiaso, presidente di Federgioco, ha voluto alzare i toni e chiamare in causa direttamente la classe politica.
L’attuale amministratore del Casinò di Senremo, come si legge sull’agenzia di stampa Adnkronos, ha fatto notare come nel giro di un quinquennio i casinò italiani siano passati da una raccolta di 515 milioni di euro a una raccolta di soli 332 milioni. Colpa, dice Cambiaso, principalmente della concorrenza delle slot da bar e della loro “continua erosione della fetta di mercato”.
Secondo il presidente di Federgioco, inoltre, l’aumento del fenomeno della ludopatia si deve proprio al proliferare delle cosiddette macchinette da bar, sottolineando come in quei casi non ci sia alcun controllo, mentre nei casinò – in collaborazione con Asl e Sert – il controllo è maggiore, tanto che “i familiari di un giocatore compulsivo possono chiedere che gli sia vietato di giocare”.
In sostanza, Cambiaso ha chiesto un tavolo interministeriale che prenda finalmente di petto la crisi e che serva per arrivare a una “legge quadro e a regole certe”. Federgioco, per bocca del suo presidente, non ha certamente intenzione di chiedere il blocco totale delle slot da bar, ma auspica che si arrivi a stilare una serie di norme che ne regolamentino la diffusione.