Il magnate/filantropo americano, proprietario della Wynn Resorts Ltd, ha staccato un assegno da ben 25 milioni di dollari, diretto alla University of Iowa, che gli dedicherà il nuovo istituto sulla ricerca per le malattie degli occhi.
Il magnate/filantropo americano, proprietario della Wynn Resorts Ltd, ha staccato un assegno da ben 25 milioni di dollari, diretto alla University of Iowa, che gli dedicherà il nuovo istituto sulla ricerca per le malattie degli occhi.
Il magnate/filantropo americano, proprietario della Wynn Resorts Ltd, ha staccato un assegno da ben 25 milioni di dollari, diretto alla University of Iowa, che gli dedicherà il nuovo istituto sulla ricerca per le malattie degli occhi.
La University of Iowa darà il nuome del suo nuovo istituto sulla ricerca per le malattie degli occhi a Steve Wynn, miliardario tycoon dell’industria dei casinò, che ha donato la bellezza di 25 milioni di euro a questo progetto. Il nuovo centro si chiamerà più precisamente il Stephen A. Wynn Institute for Vision Research.
La donazione è solo l’apice dell’ormai consolidato rapporto d’amicizia che lega Wynn a Ed Stone, professore di oftalmologia della University of Iowa che si occuperà di dirigere l’istituto. Wynn, presidente e Chief Executive Officer della Wynn Resorts Ltd di Las Vegas, da tempo contribuisce alla ricerca in questo campo.
Wynn, 71 anni, soffre di retinite pigmentosa, una malattia ereditaria che gli sta causando una progressiva perdita della vista. I 25 milioni di dollari donati dal magnate dei casinò rappresetnano una delle 10 più grosse donazioni mai effettuate negli Stati Uniti a favore di un’università: il denaro verrà elargito in un arco temporale di 5 anni.
Durante un’intervista, a seguito dell’annuncio del finanziamento, Stone ha definito Wynn “un uomo eccezionale. È un visionario, che è andato a Las Vegas e ha completamente ricreato quella città nella sua bellezza”. Lo stesso Wynn ha voluto spendere due parole: “Da uomo che conosce personalmente cosa vuol dire perdere la vista, voglio fare tutto ciò che posso per aiutare gli altri affetti da malattie simili alla mia”.