A Macao i casinò continuano a crescere a un ritmo impensabile per le sale da gioco di qualsiasi altro paese; in Uruguay pare si siano dimenticati per 70 anni di tassare i casinò, mentre in Gran Bretagna è battaglia su una nuova tassa.
A Macao i casinò continuano a crescere a un ritmo impensabile per le sale da gioco di qualsiasi altro paese; in Uruguay pare si siano dimenticati per 70 anni di tassare i casinò, mentre in Gran Bretagna è battaglia su una nuova tassa.
A Macao i casinò continuano a crescere a un ritmo impensabile per le sale da gioco di qualsiasi altro paese; in Uruguay pare si siano dimenticati per 70 anni di tassare i casinò, mentre in Gran Bretagna è battaglia su una nuova tassa.
Ecco a voi le ultime notizie brevi provenienti dal mondo dei casinò:
Macao, a luglio +20%
Non si ferma la crescita dei casinò di Macao, che anche a luglio hanno fatto registrare un miglioramento del 20% sulle prestazioni ottenute nello stesso mese dell’anno precedente. Nel 2012, i casinò di Macao hanno incasssato circa 2,3 miliardi di euro, passando a 2,7 miliardi quest’anno. Nei primi 7 mesi dell’anno, il tasso medio di crescita è stato del 15,9%.
Uruguay, il Governo si dimentica di tassare i casinò
Incredibile vicenda in Uruguay, dove per qualcosa come 70 anni il Governo si è dimenticato di raccogliere un’imposta del 10% sui casinò. Inizialmente la tassa era stata creata per finanziare la ricerca sulla tubercolosi ed altre malattie; Fernando Lorenzo, ministro dell’Economia, ha rivelato che il Governo sta lavorando per rivedere la legge e tentare di recuperare almeno gli ultimi 5 anni di tasse.
Gioco online, Brear contro Cameron
Il premier inglese David Cameron ha proposto tempo fa una tassa del 15% per quei giocatori britannici che intendessero giocare su siti esteri, imposta voluta proprio per scoraggiare tale pratica. Phil Brear, direttore dell’ente regolatore di Gibilterra, ha definito “contraria alla logica del commercio elettronico” la proposta di Cameron: la battaglia è appena cominciata.