La sala da gioco veneziana fa registrare un calo del 7,6% sugli incassi, nel confronto con i primi sei mesi dell'anno scorso. Tuttavia le presenze sono cresciute, seppure leggermente, e la sola sede di Ca' Vendramin si è ben comportata.
La sala da gioco veneziana fa registrare un calo del 7,6% sugli incassi, nel confronto con i primi sei mesi dell'anno scorso. Tuttavia le presenze sono cresciute, seppure leggermente, e la sola sede di Ca' Vendramin si è ben comportata.
La sala da gioco veneziana fa registrare un calo del 7,6% sugli incassi, nel confronto con i primi sei mesi dell'anno scorso. Tuttavia le presenze sono cresciute, seppure leggermente, e la sola sede di Ca' Vendramin si è ben comportata.
Continuiamo il nostro viaggio attraverso il momento che stanno attraversando i casinò italiani. Dopo aver parlato dell'exploit del Casinò di Sanremo, eccoci ad analizzare i dati relativi al Casinò di Venezia. I primi sei mesi del 2013 sono stati generalmente negativi, ma questo non significa che non si possano trovare delle note positive.
In generale, da gennaio a giugno, gli incassi si sono assestati sui 55,6 milioni di euro, il 7,6% in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Le presenze, tuttavia, sono cresciute, seppure di poco: 402.524, lo 0,26% in più del primo semestre del 2012. Dunque a fronte di un maggior afflusso di clienti, evidentemente è diminuita la spesa media degli stessi.
Se prendiamo in esame solo la sede di Ca' Vendramin Calergi, però, i dati si ribaltano: qui la crescita degli incassi (9,7 milionid i euro) è del 6,9%, grazie soprattutto all'apporto di alcuni giochi quali la roulette francese, lo chemin de fer e il punto banco. Proprio su quest'ultimo gioco il Casinò di Venezia può puntare molto, visto che è stato introdotto da poco.
A stabilire il calo del 7,6% , dunque, non è stata Ca' Vendramin Calergi, quanto piuttosto Ca' Noghera: qui gli incassi si sono fermati a 45,8 milioni di euro, il 10,26% in meno rispetto all'anno scorso. A segnare in negativo questi dati ha contribuito in gran parte la crisi dei giochi elettronici, che hanno perso il 12%.