Praticamente stabile il bilancio del primo trimestre gennaio-marzo del Casino di Campione d’Italia che si è chiuso con un fatturato di quasi 22,7 milioni di euro. La casa da gioco contiene le perdite con un -1,5% rispetto al primo trimestre 2012.
Praticamente stabile il bilancio del primo trimestre gennaio-marzo del Casino di Campione d’Italia che si è chiuso con un fatturato di quasi 22,7 milioni di euro. La casa da gioco contiene le perdite con un -1,5% rispetto al primo trimestre 2012.
Praticamente stabile il bilancio del primo trimestre gennaio-marzo del Casino di Campione d’Italia che si è chiuso con un fatturato di quasi 22,7 milioni di euro. La casa da gioco contiene le perdite con un -1,5% rispetto al primo trimestre 2012.
Lo scorso anno Campione aveva toccato quota 23 milioni, una differenza di 'appena' 300.000 euro giustificata dal grave momento di crisi che sta attraversando tutto il paese.
Contenute anche le perdite degli ingressi: nel trascorso trimestre se ne sono contati 162.305 rispetto a 165.744 del medesimo periodo dell’anno scorso, bisestile, e che in marzo aveva ospitato un evento della portata dell’European Poker Tour, per cui una flessione del 2 per cento non è che fisiologica.
Se invece si tiene conto del dato relativo alla redditività del trimestre, considerando anche l’effetto del tasso di cambio euro/franco svizzero, è stato di segno positivo (1,228 di media contro 1,208 del 2012), il risultato lordo segna un dato positivo rispetto al 2012, con oltre 400 mila euro di minori costi, a riprova della sensibilità della gestione di Casino Campione d’Italia anche a scostamenti minimi del tasso di cambio.
A conti fatti il primo trimestre 2013 si chiude con un ulteriore miglioramento della quota di mercato, in termini di incassi, che risulta superiore al 29%.
Questo stabilisce un vero primato, tanto più rilevante se si considerano le difficoltà della perdurante crisi che grava ancora sul comparto dei casino italiani, dove nel trascorso trimestre si è dovuta registrare una flessione media superiore al 9%.
L'amministratore delegato della casa da gioco, Carlo Pagan, ha voluto ribadire che:
“Nell’ultimo triennio rispetto al periodo di cambio più favorevole del 2009, il Casino ha dovuto lasciare sul terreno circa 60 milioni di euro di maggiori costi, proprio a causa di quella differenza“.