Non ha suscitato particolare entusiasmo il nuovo piano di rilancio programmato per il Casino di Sanremo. Il Sindacato Ugl ha, per questo, emesso un proprio documento in cui si analizzano i punti critici e le conseguenti preoccupazioni.
Non ha suscitato particolare entusiasmo il nuovo piano di rilancio programmato per il Casino di Sanremo. Il Sindacato Ugl ha, per questo, emesso un proprio documento in cui si analizzano i punti critici e le conseguenti preoccupazioni.
Non ha suscitato particolare entusiasmo il nuovo piano di rilancio programmato per il Casino di Sanremo. Il Sindacato Ugl ha, per questo, emesso un proprio documento in cui si analizzano i punti critici e le conseguenti preoccupazioni.
L’Ugl Terziario ha reso noto attraverso un comunciato ufficiale di aver inviato al Consiglio di Amministrazione della Casinò SpA, al Sindaco, al Presidente della Provincia e al Prefetto di Sanremo le proprie controdeduzioni in relazione al nuovo piano di rilancio triennale della casa da gioco. Il sindacato ha prodotto un documento, da ben 15 pagine, con tutte le critiche al piano e con tutte le preoccupazioni sul futuro del casino.
Questo l'intervento del segretario dell'Ugl Roberto Spina, ripreso da Jamma, in merito alla situazione attuale del casino: “Il calo degli incassi del casinò é relativo a problematiche ben note e che sono comuni a tutte le case da gioco, ma nel caso di Sanremo bisogna considerare i continui tentennamenti del Socio e anche ai ritardi con cui si intende procedere ai finanziamenti per mettere in sicurezza e rilanciare la casa da gioco.
Uno degli ingressi del Casino di Sanremo
Al momento i fatti dimostrano che chi amministra non è stato in grado di capire quello che sta avvenendo e l’azienda si sta avviando a un punto di non ritorno con il rischio di lasciare lavoratori a casa e avere incassi pari a zero per anni. Siamo stanchi di sentire le affermazioni di quelli che pur non avendo affrontato il problema nei tempi dovuti, adesso puntano il dito sulle spese di gestione, sui dirigenti e indicando il ‘problema’ nel costo del personale.
E' in arrivo una stagione molto complessa che metterà tutti alla prova. Sarebbe meglio guardare, se si vuole risparmiare, agli sprechi continui e reiterati della Casinò Spa, dove l’incidenza del costo dei 350 dipendenti è di circa il 59 per cento delle spese correnti, mentre le 500 unità del Comune incidono per il 27 per cento. Se da un lato la scelta del contenimento dei costi da parte dell’azienda e dalle maestranze è stata lungimirante nel perseguire la strada del taglio delle spese, anche attraverso l’incentivo all’esodo (da 620 dipendenti nel 2004 siamo scesi a 437 per passare ai 335 di oggi) altrettanto non possiamo dire che la stessa strada sia stata seguita da palazzo Bellevue in particolare sui cosiddetti sprechi durante il periodo di vacche grasse.
Stiamo vivendo una crisi a 360 gradi ed il tempo non gioca certamente a nostro favore, tutto sta cambiando velocemente e dovremmo già avere individuato le soluzioni,giusto riflettere, ma il tempo passa e i problemi aumentano. Ma è anche altrettanto vero che tante volte in diverse occasioni e sedi lo abbiamo detto che il pericolo della crisi era dietro l’angolo senza mai ricevere adeguate risposte. Finiamola di fare la ‘caccia alla streghe’ e ritenere dirigenti e personale della casa da gioco come unici responsabili del disastro non si stanno accorgendo che non c’è tempo da perdere?
Speriamo solo non sia troppo tardi,il tempo degli annunci è finito ora servono i fatti prima che tutto precipiti con gravi ripercussioni nel tessuto cittadino e non ultimo 350 famiglie che trovano direttamente sostegno dal Casinò. Ci aspettiamo che da palazzo Bellevue arrivino finalmente risposte concrete“.
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