Dopo tanto tempo il Casino di Venezia chiuderà il suo bilancio 2012 in pareggio. Questo permetterà ai possibili acquirenti privati di subentrare trovando una situazione finanziaria nettamente migliore di quella vissuta negli ultimi anni.
Dopo tanto tempo il Casino di Venezia chiuderà il suo bilancio 2012 in pareggio. Questo permetterà ai possibili acquirenti privati di subentrare trovando una situazione finanziaria nettamente migliore di quella vissuta negli ultimi anni.
Dopo tanto tempo il Casino di Venezia chiuderà il suo bilancio 2012 in pareggio. Questo permetterà ai possibili acquirenti privati di subentrare trovando una situazione finanziaria nettamente migliore di quella vissuta negli ultimi anni.
Si è arrivati a questo importantissimo risultato grazie anche ad una forte riduzione del contributo al Comune, che nel 2012 dovrebbe assestarsi intorno ai 29 milioni di euro, con una previsione complessiva di incassi pari a 123 milioni di euro.
A rendere noti questi dati il direttore del settore giochi del Casino Stefano Silvestri che ha evidenziato il recupero di una decina di punti percentuali negli ultimi sette mesi ed una situazione, mese su mese, sostanzialmente pari per le slot machine e con un +20% per i tavoli.
La splendida Venezia
Silvestri ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa, riportate da Jamma: “Il comparto è in crisi sia per la situazione economica, sia per la legiferazione forsennata in materia di gioco intrapresa dallo Stato, che rende complesse le possibilità previsionali, perché si introducono di anno in anno nuove variabili nei nostri sistemi. Tuttavia i nostri dati confermano la validità della scelta di investire soprattutto sul segmento tavoli, che hanno fatto registrare una contrazione del 6,5 per cento, rispetto alla media nazionale del -18 per cento. La tendenza ci fa ben sperare, portandoci, salvo tutto quello di cui si può sentire parlare, verso la stabilizzazione su una media di incassi mensili di dieci milioni di euro con eventuali nuovi cali che confidiamo non saranno più traumatici come quelli registrati in questi anni“.
I risultati del Casino di Venezia sono arrivati grazie al lavoro svolto da un'ottimo team di dirigenti affiancato dall’amministratore delegato Vittorio Ravà che commentato così: “Il Casino ha rinunciato all’acquisto, per conto del Comune delle quote Save della Provincia e cercherà ora di vendere, con difficoltà, il suo 20 per cento di Palazzo Grassi e l’ex sede della casa da gioco del Lido.
Entro metà mese l’advisor Kpmg dovrebbe presentare al Comune il suo studio di fattibilità sulla vendita della società del gioco con concessione ventennale ai privati di Ca’ Vendramin Calergi e Ca’ Noghera. Si parla di un anticipo subito di 350 milioni di euro e di un’affitto ventennale a circa 20 milioni di euro annui, che dovrebbero complessivamente fruttare un altro mezzo miliardo di euro.
Il Casino veneziano resta il 'più sano del sanatorio' dei quattro Casino italiani, tutti in crisi anche se perde comunque a fine novembre il 16,5 per cento dei suoi incassi rispetto all’anno precedente. Le prospettive per il 2013 sono comunque migliori e si prevede che i 123 milioni di euro di quest’anno possano salire a 126“.
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